venerdì 5 dicembre 2014

VERGOGNA SINDACO, CONTINUI A MINACCIARE QUERELE (CON I SOLDI DEI CITTADINI?)

Appena una critica coglie nel segno che ti combina Ricci? Minaccia querela. Spesso alle minacce non seguono fatti, ma intanto la butta lì, intimorisce, redarguisce e prova a stroncare sul nascere ogni forma di contestazione.

Oltre alle querele si fa ampio uso di ricorsi e controricorsi al TAR: 2 controricorsi sulle quote rosa, finiti male, che sono costati ai cittadini di Assisi più di 20 mila euro, poi quello contro la regione Umbria (anch'esso destinato a brutta fine) e vari altri. La costante - e l'aggravante - è che querele e ricorsi vengono effettuati con i soldi dei cittadini.
Ora la minaccia di querela è rivolta ad un giornale e ad una giornalista non meglio identificati, che avrebbero avuto l'ardire di pubblicare il testo di un manifesto che alcune mamme hanno affisso contro il sindaco.  
In esso si accusa Ricci di non aver mantenuto la promessa di restituire entro breve tempo alla piena funzionalità la piscina olimpionica di Assisi. 
E' una delle tante promesse non mantenute, in una città che aspetta con rassegnazione la dipartita (verso lidi meglio remunerati) del sindaco di Assisi, uno dei più inefficienti, sotto il profilo amministrativo, che la città ricordi. 


P.S. La velina di palazzo in cui si minaccia querela è firmata da uno degli addetti stampa del Comune, Mario Cicogna, in essa si annuncia anche il ricorso all'ordine dei giornalisti contro una collega che "propone e diffonde polemiche palesemente artefatte e capziose". 
Caro Cicogna, fai attenzione a quello che scrivi, perché stai minacciando una collega, le stai dicendo che deve rinunciare all'autonomia e all'indipendenza, cardini deontologici della professione di giornalista, la stai accusando di essere stata di parte quando a me risulta che in questa vicenda si è osservata la massima obiettività. 
Sottoporremo questa tua minaccia all'ordine dei giornalisti

mercoledì 3 dicembre 2014

TUTTI IN CAMPAGNA ELETTORALE, ASSISI ALLO SBANDO

Il vuoto amministrativo di questi ultimi tempi ha prodotto una lite comica fra il Vicesindaco Tonino Lunghi e l'ex assessore al bilancio Moreno Massucci. Motivo del contendere lo stanziamento di 60 mila euro a favore delle piccole imprese.
Allora, si badi bene: stiamo parlando del nulla, perché 60 mila euro sono niente, sarebbero poca cosa anche se venissero date a una sola azienda, ma invece avrebbero l'ambizione di tirare su le sorti di certe aziende in crisi. 
Ebbene, Lunghi sostiene di essere lui il dispensatore di tanto ben di Dio, Massucci gli ricorda che la somma era già a bilancio dallo scorso anno. Una zuffa sul nulla, rappresentazione della paralisi amministrativa.
Questa è una piccola metafora per raccontare che amministratori ed ex-amministratori del comune di Assisi sono tutti, indistintamente, in campagna elettorale. 
Ricci proprio se ne frega di Assisi, impegnato a bighellonare per l'Umbria con il furgone nella speranza di uno scranno in Regione, mentre gli altri della sua parte, tirano ognuno la propria carretta, coltivando l'ambizione di candidarsi a sindaco alle prossime elezioni.
Quindi la città è senza un governo e si vede dallo stato di abbandono in cui versa: sporcizia diffusa, forazze intasate, strade malmesse, servizi scadenti, frazioni abbandonate a se stesse. Emblematica è la vicenda delle luminarie natalizie, segno di sciatteria e incapacità
Per non parlare degli interventi strutturali in tema di turismo, di servizi sociali, di cultura, di opere pubbliche. Tutto è fermo e la palude produce arretratezza.

martedì 25 novembre 2014

AD ASSISI IL PRIMO GRUPPO FACEBOOK CHE GUARDA ALLA POLITICA

Ad Assisi per la prima volta si sta verificando un fenomeno interessante e cioè che cittadini di tutto il territorio comunale si aggregano spontaneamente attraverso un "gruppo" facebook per parlare delle problematiche di Assisi e per, eventualmente, costruire un progetto di governo della città.
"Sei di Assisi se..." è un gruppo allegro e sornione in cui domina la componente "nostalgia", gran parte delle foto e dei documenti pubblicati appartengono all'Assisi degli anni e dei decenni passati, e questo è già un messaggio: è come dire ci piaceva più la Assisi di una volta.
Da quel che leggo lo stesso gruppo organizza riunioni aperte, nei bar o in luoghi pubblici, insomma una forma di partecipazione diretta, al di fuori della "politica politicante" che ad Assisi di fatto non esiste più. Sarà interessante vedere gli sviluppi, capire se riuscirà e mettere insieme le variegatissime forze per creare una lista civica completamente svincolata dai partiti.
Gia, i partiti: hanno fallito, il centrodestra non è mai esistito se non come compagine di potere e di governo, il centrosinistra è praticamente scomparso dal dibattito pubblico se si escludono sporadici interventi del consigliere Pettirossi.
Cani sciolti di varia provenienza ambiscono a candidarsi: nel centrodestra assisteremo alla corsa dei vari assessori che, legittimamente, dopo un quadriennio di scandalosa inefficienza, pensano di avere le carte in regola per governare una città vicina allo sfinimento.
Nel centrosinistra ne vedremo delle belle: nel pd ambiscono almeno in tre a candidarsi alla poltrona di sindaco, al di fuori o vicini al pd ci sono vari personaggi che avrebbero le carte in regola per rimettere in sesto la città.
Ma di sicuro la strada più interessante è quella di "Sei di Assisi se...", una movimento di base post-ideologico che per ora si muove su postulazioni molto generiche: il problema sarà quando si dovrà stilare un programma e scegliere un leader.

domenica 23 novembre 2014

TASSE ALLE STELLE AD ASSISI: AUMENTI ANCHE FINO AL 2,30 VOLTE

di Robin



Nel comune di Assisi, dal primo cittadino in giù, da mesi si sente dire, come fosse un mantra, che il comune di Assisi non ha aumentato le tasse. Sarà vero?
Per fortuna i numeri dicono sempre la verità. Anche in questo ci faranno capire che l’aumento delle tasse c’è stato e non di poco.
Questione IMU & TASI, la più scottante, quella che incide di più sulle tasche dei cittadini, specialmente per le c.d. prime case, cioè quelle possedute dalla stragrande maggioranza dei più. Spesso frutto di anni di duro lavoro e di sacrifici. Il peso, però, c’è anche sugli immobili strumentali (negozi, capannoni e affini).
Facciamo quindi parlare i numeri.
Abitazione media, PRIMA CASA, 5 Vani Catastali, posta fuori dal centro storico (2° Zona Censuaria) Rendita € 529,37 – Famiglia di 4 persone con un solo figlio al disotto dei 26 anni convivente.
2013 (IMU – la TASI non c’era) = Aliquota 3,75 ‰ Detrazione € 200,00 + € 50,00 per 1 figlio età inferiore ai 26 anni = € 529,37x1,05 x 160 x 3,75 ‰ = € 333,50 – 250,00 = € 83,50
2014 (TASI – l’IMU non si paga) = Aliquota 2,50 ‰ Detrazione € 30,00 per 1 figlio età inferiore ai 26 anni = € 529,37x1,05 x 160 x 2,50 ‰ = € 222,34 – € 30,00 = € 192,34
Fatemi capire voi dov’è la diminuzione. In questo caso l’aumento, addirittura, è di ben oltre il 130%. Sì, ho scritto bene, non è un errore, centotrenta per cento.
Il differenziale non è sempre così ampio, ma da calcoli fatti, tenendo conto delle medie delle categorie catastali e delle classi, delle situazioni tra prime case e seconde case, le minori detrazioni, gli edifici commerciali, industriali, artigianali ed alberghieri, l’aumento si attesta a ben oltre il 23%. (A tal proposito, vedi anche lo studio CNAhttps://docs.google.com/file/d/0B9BO3Epy7nlFUUoyOVB1Zm1tTWs/edit).
Se basta questo per diffondere ai quattro venti che il Comune di Assisi non ha aumentato le TASSE!!!!!
Cose inaudite!! Senza poi esaminare le altre imposte comunali.
Altri Comuni, come Spello, invece, veramente non hanno aumentato le tasse. La TASI a Spello, ad esempio, non è stata nemmeno applicata. Sì, avete letto bene, a Spello per le prime case NON SI PAGA UN CENT. (http://www.comune.spello.pg.it/articoli/il-comune-di-spello-azzera-la-tasi-sugli-immobili.html). Le rendite Catastali di Spello, inoltre, se confrontate con quelle di Assisi, sono di gran lunga più basse. Un solo esempio, la tariffa di estimo a vano catastale di Spello, dati medi, Categoria A/2 di classe 3° (Spello ha 6 classi)- parificabile alla A/2 di Classe 2° di Assisi (Assisi ha 4 classi), per Spello è di € 54,23, per Assisi, invece, è di € 108,46 (ovviamente mediata tra le due Zone censuarie – centro e resto del comune). Semplicemente, ed esattamente, il doppio. Ogni commento ulteriore è superfluo. Non tutte le tariffe di Assisi rispetto a Spello sono pari al doppio, ma la media generale è molto alta. Stessa cosa dicasi se il confronto è fatto con tutti gli altri comuni umbri, fatta eccezione per solo alcune classi del centro di Perugia.
Allora molte cose non tornano. Dato che tutti i comuni lamentano la diminuzione dei trasferimenti dallo Stato e via dicendo, che tutti gli altri comuni umbri hanno le rendite catastali più basse di Assisi, come mai molti altri comuni riescono a tassare (VERAMENTE) meno i cittadini ??
Sarà che forse spendono meglio? Sarà che controllano meglio chi evade???
Per dirla con Bertolt Brecht, “..Tante vicende, tante domande.

lunedì 3 novembre 2014

FRANA ZONA IVANCICH: SI PROCEDE NELL'INCERTEZZA

Da più parti ci si interroga su cosa stia accadendo nella zona Ivancich, dove varie frane tuttora attive minacciano la stabilità delle abitazioni. 
cartina dell'IRPI-CNR sualla situazione frane ad Assisi
Speriamo che l'Amministrazione comunale nei prossimi giorni abbia il buon senso di convocare una pubblica assemblea per chiarire lo stato dell'arte, ovvero la pericolosità del sistema franoso, ma soprattutto la situazione riguardante gli interventi per ridurre o bloccare il movimento delle frane.
Noi abbiamo interpellato l'IRPI, cioè l'istituto di ricerca prevenzione idrogeologica del CNR per capire qualcosa di più. 
Ci hanno indicato una cartina, frutto del monitorggio della frana attraverso un sistema satellitare (sistema analisi interferometrica) effettuato fino a un paio di anni fa, dalla quale emerge che nella zona rossa il movimento è ancora attivo, mentre nelle altre zone la situazione è più tranquilla. 
In generale, ha spiegato Fausto Guzzetti, direttore dell'IRPI, non ci sono situazioni che destano particolare preoccupazione nel breve periodo, ma è necessario intervenire con opere che quantomeno servano a drenare le acque sotterraneee. 
Il Sindaco Ricci, interpellato dal sottoscritto, ha detto che i lavori stanno per riprendere. Bene: aspettiamo altri chiarimenti e spiegazioni sul tipo di lavori e sullo stato dell'arte. 


















martedì 28 ottobre 2014

RICCI FA IL GENEROSO CON I SOLDI DEI CITTADINI


di Francesca Vignoli

Domenica 26 ottobre, sul Corriere dell’Umbria, è apparso un breve articolo dal titolo “Prevale il buon senso nel braccio di ferro con la Regione. Ricci rinuncerà al ricorso sul punto nascita. Devoluti all’istituto i soldi per le spese legali”. Nel testo si legge che, in occasione dell’inaugurazione dei nuovi locali dell'Istituto Serafico, il sindaco di Assisi Claudio Ricci “ha fatto capire che rinuncerà a presentare il ricorso al Tar contro la chiusura del punto nascita dell’ospedale. Forse si è reso conto che sarebbe stata una battaglia persa”. Rendiamo merito al sindaco di Assisi per essersi - forse - reso conto, almeno questa volta, che sarebbe stata l’ennesima dannosa presa di posizione (in realtà avrebbe fatto meglio a rendersi conto dell’assurdità delle sue prese di posizione anche in precedenza, facendo così risparmiare soldi ai cittadini…). Quello che però sconcerta in tutta la questione è il fatto che, di comune accordo tra sindaco di Assisi e manager della sanità umbra, sia stato deciso che i soldi dei contribuenti (ai quali viene via via tagliato tutto, sia nei servizi a livello comunale che nella sanità regionale) che sarebbero stati utilizzati per il ricorso e il controricorso saranno ora destinati all’Istituto Serafico. Meglio così, certamente. Ma leggere che “la via di uscita individuata è veramente onorevole e apprezzabile” è veramente troppo! Onorevole? Apprezzabile? La via d’uscita individuata da Ricci e dalla sanità regionale? Certo, peccato che di tasca loro non ci abbiano messo proprio nulla…

domenica 26 ottobre 2014

LA CRISI PREOCCUPANTE DI ASSISI

Da pochi giorni ha chiuso la pizzeria "Il Carro", in vicolo Nepis, a pochi metri da Corso Mazzini. Una pizzeria avviata almeno 40 anni fa da Luigi Mancinelli detto appunto "Il Carro", fra le prime aperte nel centro storico. 

Sempre in Corso Mazzini altre attività stanno per chiudere. 
Segnali che dovrebbero suscitare allarme, poiché la crisi continua a mietere vittime. Di sicuro se le cose non vanno qualche responsabilità ce l'hanno gli imprenditori, ma è anche vero che i costi di gestione di una piccola azienda sono diventati insostenibili. 
Nello specifico di Assisi, quel che manca, è un buon innesto di turismo di "qualità". Lo si dice da anni ma non si è fatto quasi mai qualcosa in questa direzione.
Un altro elemento di preoccupazione è la probabile presenza di imprenditori sospettati di collusioni con le mafie: producono un danno enorme, perché violano le regole della libera concorrenza. Ma sembra che le istituzioni non riescano a opporre alcuna iniziativa.
Riteniamo che per combattere la crisi almeno un paio di iniziative andrebbero prese dall'Amministrazione comunale: la prima è ridurre la Tasi che in alcune situazioni equivale a un balzello pari ad un anno di stipendio di un lavoratore, sostituendola con la tassa di soggiorno; la seconda iniziativa è una verifica attenta sulle attività turistiche dei religiosi, che drenano clientela e risorse, in alcuni casi senza pagar le imposte. 
Dalla tassa di soggiorno possono uscir fuori cifre importanti, che oltre a consentire la riduzione della Tasi, permetterebbero seri investimenti in iniziative promozionali di livello.
Una raccomandazione, però, va fatta anche ai privati: se Assisi continua ad essere un baazar senza qualità, dove si vendono prevalentemente oggetti inutili, voluttuari, è evidente che poi si fallisce. Necessità una operazione "cortesia", che riguardi la qualità dell'accoglienza in tutte le attività ricettive. Se ne facciano carico le associazioni di categoria e l'Amministrazione comunale, la quale a tutt'oggi, offre ai turisti servizi (dalla mobilità ai bagni pubblici, dalle strutture informative alla pulizia delle strade) di pessimo livello.

domenica 19 ottobre 2014

ASSISI NON ERA CANDIDATA (ED E' MEGLIO COSI'...)

Si è aperto un bel dibattito nei social sulla scelta di Matera quale capitale europea per il 2019. Va subito detto che le aspettative di chi sperava che Assisi vincesse la competizione erano totalmente infondate, poiché Assisi non è mai stata candidata, contrariamente a quanto l'illusionista che ricopre la carica di sindaco ha fatto credere.
Certo se avesse vinto Perugia, anche per Assisi sarebbe stata una grande occasione in termini turistici e culturali.
Ma ragioniamo in maniera ipotetica, ammettiamo che davvero Assisi fosse stata candidata, quali sarebbero state le ragioni da renderla preferibile alle altre città?
Una soltanto: il suo patrimonio artistico-monumentale e spirituale, l'essere città di San Francesco.
Ma la scelta dei commissari non si basa solo sui beni, diciamo così, "statici", ma su quelli "dinamici", cioè sulla capacità di una città di rendersi attiva sul piano culturale, cioè di indicare delle prospettive di evoluzione e di crescita.
Assisi non ha una manifestazione artistica o culturale di richiamo nazionale, non ha una biblioteca intesa in senso moderno, come spazio di incontro e di riflessione, non ha un cinema, non ha associazioni che promuovano iniziative degne di rilievo extra-regionale.
Poi anche i comportamenti delle amministrazioni denotano il livello culturale. Sul piano dei diritti: questa amministrazione è quella che discrimina i gay, che impedisce di chiedere l'elemosina vicino alle chiese, che ha imposto per anni una giunta di soli uomini (fino alla sentenza del Consiglio di Stato).
Sul piano sociale: non esistono servizi per l'infanzia, non esistono servizi per gli anziani e non esistono centri di attività associata messi a disposizione dal comune, niente asili nido pubblici.
Per quanto riguarda l'ambiente: ultimi posti a livello regionale nella raccolta differenziata, ultimi posti a livello nazionale nell'utilizzo di energie rinnovabili, centri storici aperti al traffico delle auto, consumo di territorio mostruoso con la realizzazione del PUC di Santa Maria degli Angeli e con un PRG che consentirà oltre un milione di metri cubi di cemento.
Infine andiamo a vedere come Assisi tutela il suo patrimonio artistico: male, lo abbiamo documentato in questo blog, abbiamo mostrato come dipinti e monumenti sono in stato di grave degrado. Quindi, evviva Matera e a questo punto cerchiamo di creare dei collegamenti: il film di Pasolini "Il Vangelo secondo Matteo", come ha suggerito Francesca Tuscano, è un bel trait d'union che non va trascurato.

giovedì 16 ottobre 2014

BASTA BUCCIOTTATE, BASTA PRENDERE IN GIRO I CITTADINI DI TORDANDREA

di Paolo Marcucci

Con il solito inutile strombazzamento Ricci ha annunciato oggi di avere firmato un’ordinanza di riapertura del sottopasso che conduce a Tordandrea, autorizzando “gli uffici operativi del Comune di Assisi a svolgere opere di manutenzione tese a sistemare, provvisoriamente con asfalto, le griglie di adduzione dell'acqua in modo da riaprire il sottopasso alla viabilità in attesa di realizzare, a cura della Provincia di Perugia ente gestore della strada, le opere definitive programmate”.

Premesso che chiudendo con asfalto le griglie è assai probabile che il sottopasso diventi una piscina al primo acquazzone, la notizia assume i toni della barzelletta se si pensa che:
-       la Provincia, con propria ordinanza, ha chiuso il sottopasso intorno al 25 settembre;
-       il 5 ottobre abbiamo denunciato la colpevole inerzia del Comune e sollecitato un rapido intervento;
-       la Provincia ha già appaltato i lavori definitivi che inizieranno probabilmente domani 16 ottobre, come è stato possibile accertare chiamando al telefono i Tecnici della Provincia.

La barzelletta si conclude sull’albo pretorio on-line del Comune: selezionando “ORDINANZA 392/2014 - Interventi urgenti sulla S.P. 408 di Tordandrea tratto: c/o sottopasso di Tordandrea” pubblicata il 14 ottobre (cioè ieri) ci si accorge che l’Ordinanza è vuota, cioè è fatta di pagine bianche.

Oggi le comiche: Quando c'è un problema bisogna, cita Claudio Ricci, intervenire subito superando complessità e operando con il buon senso teso a risolvere i problemi.”
Domani tutto tornerà come prima, e Tordandrea resterà ai margini dell’impero fino alla prossima emergenza.
I cittadini ringraziano commossi.


giovedì 9 ottobre 2014

E SE IL SINDACO DI ASSISI FOSSE DONNA?

Licia Tarconte

Bagarre assoluta sul fronte elettorale assisano.
La candidatura di Ricci alla presidenza dell'Umbria e le sue possibili dimissioni prima ancora delle elezioni regionali, potrebbe avvicinare la data del rinnovo del consiglio comunale.
Nella destra, come nel centro e nella sinistra, è tutti-contro-tutti. D'altronde tutti si fanno la stessa domanda: se è stato sindaco Ricci, perché non dovrei ambire anch'io a occupare la poltrona di primo cittadino?
Andiamo per ordine.
Tonino Lunghi dopo tanti dubbi e perplessità pensa che stavolta gli tocchi. Pensiero legittimo soprattutto se riuscirà ad essere capo dell'amministrazione nel lasso di tempo che trascorrerà fra l'abbandono di Ricci e le prossime amministrative.
Grandi ambizioni cova anche Moreno Fortini: l'ex assessore all'urbanistica ha preso più voti di tutti alle ultime elezioni, ha continuato a coltivare il proprio elettorato e ha incrementato i "clientes". C'è però anche un altro Moreno che cova ambizioni di rivalsa: è Moreno Massucci, fatto fuori a causa della decisione del Consiglio di Stato sulle quote rosa.
Ma a destra, seppure dal fronte opposizione, Giorgio Bartolini sembra tutt'altro che rassegnato. In questi anni ha fatto opposizione con tenacia e convinzione e anche con grande umiltà. Molti fra quanti hanno votato per Ricci, potrebbero aver rivalutato l'operato del più angelano fra gli angelani e così Bartolini sembra pronto a scendere di nuovo in campo.
A sinistra, anzi nel Pd, molti giovani ed ex giovani ambiscono a correre. Primo fra tutti Simone Pettirossi, che in questi anni ha diligentemente svolto il ruolo di consigliere comunale di opposizione. Poi c'è il segretario comunale, Federico Masciolini, che non si è mai esposto troppo, ma ha il vantaggio di un costante rapporto con il partito regionale, a cominciare dalla presidente della Regione Catiuscia Marini. Infine Timoteo Carpita, un giovane cattolico, renziano della prima ora, sempre sul punto di assumere incarichi ma per ora in posizione di vigile attesa.
Tutto questo è abbastanza scontato e risaputo.
Le sorprese arriveranno dalla grande melassa centrista-qualunquista, che in alcuni casi si nasconderà dietro liste civiche.
Aspettiamoci una lista civica, magari in appoggio al pd di Renzi oppure con aspirazioni autonomiste, e con la velleità (legittima e sensata) di assumere un ruolo guida, che metta insieme reprobi e pentiti ora neo-renziani, come i Mignani e le Travicelli, i Pantò e, perché no, magari lo stesso Massucci che dopo essere stato socialista e forzitaliota ora è rimasto senza casa.
Il problema in questo caso sarebbe stabilire il candidato-sindaco. Insomma la maionese rischierebbe di impazzire. E allora dopo l'impazzimento potrebbe uscire fuori qualche candidato autorevole e con buoni consensi, magari donna.

domenica 5 ottobre 2014

TORDANDREA FRAZIONE DIMENTICATA

di Paolo Marcucci

La frazione di Tordandrea, dimenticata per anni dall'amministrazione Ricci, lasciata ai margini dell'impero, deve subire ora anche l'isolamento fisico a causa della chiusura del sottopasso di via S.Bernardino da Siena, che di fatto costituisce il principale collegamento al resto del territorio comunale.
Da giorni il sottopasso è chiuso per lavori di manutenzione, e non si sa quando verrà riaperto.
In spregio alle urgenze e necessità dei cittadini.
Il sindaco Ricci è troppo impegnato nella sua personale campagna elettorale per accorgersene.
Se con il suo sfolgorante “minibus” facesse un giro del territorio comunale, invece di andare a cianciare in giro per l’Umbria, se ne sarebbe accorto. Ma non lo farà.
Smentendo così ancora una volta gli impegni assunti in campagna elettorale, messi nero su bianco anche nel programma amministrativo approvato dalla sua maggioranza in consiglio comunale, che prevedeva al primo punto del capitolo “Opere, viabilità e sosta ad Assisi/S. Maria degli Angeli”, di completare le opere di viabilità a S.M.Angeli e nelle Frazioni (Progetto Bretelle Collegamento/ Attraversamento dei Paesi).
Come sempre tante chiacchiere, zero fatti.
Adesso occorre intervenire subito per ripristinare la viabilità e porre fine ad un disagio insopportabile per i cittadini

lunedì 29 settembre 2014

CRESCONO VERDURE SULLA ROCCA. IL DEGRADO...

Continua il viaggio nel degrado in cui si trovano alcuni monumenti e strutture importanti di Assisi. Un bel reportage di Angelo Maccabei, pubblicato sulla sua pagina FB, mette in risalto l'incuria in cui versa la Rocca maggiore, 
il mastio della Rocca - Foto di Angelo Maccabei
uno dei monumenti più visitati dell'Umbria. Avrebbe bisogno di un restauro che intanto ne scongiuri il disfacimento, ma soprattutto avrebbe bisogno di idee, di un progetto che ne valorizzi le potenzialità. Una mediateca, un polo espositivo, un centro dell'artigianato, un centro di vita associata: varie sono le proposte. E forse il monumento è talmente importante che varrebbe la pena avviare un concorso di idee, con progetti di fattibilità. Credo che aderirebbero in molti, non soltanto  dall'Italia. Purtroppo, invece, la Rocca è lì senza una prospettiva, senza un futuro. Serve solo al comune a tirare fuori un po' di soldi, ma pian piano perde pezzi. 

sabato 27 settembre 2014

DEGRADO, DEGRADO, DEGRADO (MA LE TASSE E LA CEMENTIFICAZIONE AUMENTANO)

La facciata che disturba le auto...
Le foto molto spesso sono più eloquenti delle parole. 
Queste 2 inviate da Claudio Carli dicono molto sullo stato del centro storico. Il duomo della città invaso dalle auto in sosta. D'altronde ancora non esiste un piano del traffico degno di questo nome cosicché le macchine imperversano ovunque. 
che c'entra la fonte?



Basti mettere insieme un po' di elementi, per rendersi conto del degrado, del senso di abbandono che stanno vivendo non solo il centro del capoluogo ma anche tante frazioni. In questo blog abbiamo mostrato lo stato dell'arco di Corso Mazzini, del dipinto in piazzetta Garibaldi e di denunce del genere ce ne sarebbero a decine. 
In compenso si preparano altri aumenti delle tasse e altre cementificazioni. 

venerdì 26 settembre 2014

DIMINUIRE LA TASI. SI RAGIONI SULLA TASSA DI SOGGIORNO

Il candidato presidente della regione Umbria, Claudio Ricci, continua ad aumentare le tasse. Il Consiglio comunale di Assisi ha dovuto provvedere ad un assestamento di bilancio clamoroso, nell'ordine complessivo di circa 600 mila euro.
Rispetto alle previsioni di 5 mesi fa aumenta la Tasi di 500 mila euro ed è fra le più alte in Umbria per quanto riguarda gli affitti. Diminuiscono le spese sociali, cioè quelle per le persone bisognose, a cominciare dagli anziani.
Aumentano le tasse per gli autobus turistici, e cioè imposte che vanno a colpire soltanto il turismo organizzato, cioè quello più povero.
Cosa era possibile fare? E' possibile tenere la Tasi più bassa, non aumentare i ticket e invece prevedere una piccola tassa di soggiorno, modulata a seconda delle categorie di hotel. 
Per esempio 1 euro a notte per gli hotel fino a 3 stelle, 1,50 per quelli a 4 e 5 stelle. Si otterrebbe un introito superiore ai 600 mila euro che non sarebbe a carico dei residenti ma verrebbe ripartito fra tutti i turisti, con un carico maggiore per quelli più benestanti.
Poi è chiaro che ci sarebbero molti risparmi da fare: per esmpio si smetta con cause e ricorsi e controricorsi inutili, che costano alle casse del comune decine di migliaia di euro, si smetta con finanziamenti a pioggia a iniziative che non hanno alcun valore pubblico. 

mercoledì 24 settembre 2014

RICCI CONTINUA CON LE SUE SCIOCCHEZZE

di Francesca Vignoli

Il 16 settembre il sindaco Claudio Ricci, nel suo profilo facebook, in un commento a un suo post sulla mozione Marini votata dalla maggioranza del consiglio comunale il 28 agosto, ha lanciato un significativo sondaggio, che trascrivo senza modifiche: “Ma Se Non c’era la Famiglia Maturale, da Adamo ed Eva in Poi, Comune Facevamo a Nascere Tutti Noi? Rispondete...”.
L’argomento d’origine ormai è noto, ma l’idea di un sondaggio così espresso poteva venire solo a Claudio-Bob Aggiustatutto (a proposito, da sabato 20, qualsiasi sia il vostro problema, telefonate al 334.8812880, 24 ore su 24). Soprattutto scritto in un italiano così claudicante (dipenderà dal nome?), ma forse era tanta la fretta nello scrivere un pensiero così complesso che non ha potuto badare agli errori prima di “postarlo”. Se no gli scappava l’ispirazione!
Lasciando stare il fatto che il termine famiglia, all’epoca di Eva e Adamo (scusate se inverto i termini, ma mi viene spontaneo, sarà un fatto di quote rosa), non esisteva, perché è comparso parecchio dopo (ai tempi degli italici e significava l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, peraltro)...
Lasciando stare anche il fatto che Eva e Adamo ebbero solo due figli maschi e, quindi, secondo la teoria di famiglia “Maturale” che hanno Ricci & company, non si capisce “Comune” abbiamo fatto “a Nascere Tutti Noi”...
Lasciando stare ancor di più che a me non risulta - ma potrei essere io l’ignorante - che Eva e Adamo avessero contratto matrimonio...

Cosa c’entra la domanda di Ricci con la mozione votata dalla maggioranza del consiglio comunale il 28 agosto? Nulla. Si tratta solo dell’ennesima mistificazione della realtà, che tanto spesso mette in atto il nostro sindaco con tutta la sua truppa. Nessuno ha mai criticato la mozione sostenendo che non è vero che i bambini nascono dall’unione di un ovulo con uno spermatozoo. Sarebbe follia. Le critiche alla mozione nascono dal fatto che “la famiglia” non è solo quella costituita da un uomo e una donna con dei figli e fondata sul matrimonio, ma è un qualsiasi nucleo fondato sulla convivenza, sul reciproco aiuto, sulla fratellanza, sull’accettazione dell’altro. La famiglia non è un problema di riproduzione e di carta bollata, è solo una questione d’amore.

sabato 20 settembre 2014

E ORA PRIMARIE PER CAMBIARE COMPLETAMENTE ROTTA

di Buongiorno Assisi

Bisogna evitare che si arrivi alle prossime elezioni amministrative (che potrebbero tenersi anche la prossima primavera) senza organizzazione, ovvero senza programmi e senza candidato-sindaco.
L'appello lo rivolgiamo a tutte le forze che tradizionalmente si riconoscono nel centrosinistra, ma soprattutto ai cittadini e alle associazioni che hanno a cuore determinate tematiche: difesa del territorio, economia sostenibile, servizi di socialità, energie alternative, diritti della persona, opere pubbliche sostenibili, rifiuti zero, politiche del riuso e del recupero (anche in urbanistica) e via dicendo. 
Insomma l'appello è a tutti coloro che ritengono che questa città e il suo territorio abbiano bisogno, dopo i 9 anni di inconcludenza, degrado e cementificazione che hanno caratterizzato i governi Ricci, di una seria alternativa.
Il quadro partitico è cambiato rispetto alle ultime amministrative, quindi si tratta di creare aggregazioni nuove che dialoghino con quelle che ancora resistono e hanno un peso politico locale o nazionale.
La proposta è  quella di creare un comitato per le primarie. Ovvero mettere insieme i rappresentanti di forze politiche e associazioni che abbiano un comune sentire, per elaborare un programma minimo: su quella base aprire la candidatura a sindaco. Primarie molto aperte, quindi, alle quali potranno partecipare tutti coloro che si sentiranno di condividere il programma di massima. 

giovedì 11 settembre 2014

PIOVONO PIETRE DALL'ARCO DI CORSO MAZZINI

Ci volevano le grandi piogge, la caduta insistente di pietrisco perché si intervenisse a tamponare la parte alta dell'arco di Corso Mazzini.

Abbiamo segnalato lo stato di degrado - con crescita di varie erbe, fra cui una pianta di fico - già diverse settimane fa, ma il sindaco e l'amministrazione sono occupati nella preparazione delle varie campagne elettorali e quindi hanno poco tempo da dedicare a certe faccende.
Così oggi un cittadino, allarmato dall caduta di piccoli calcinacci, ha chiamato i vigili del fuoco che, tuttavia, hanno solo tolto un po' di  malta e piccole pietre traballanti. E' evidente che l'arco necessita di un immediato intervento di restauro. Speriamo che Bob aggiustatutto, fra un proclama e una spedizione elettorale, trovi il modo di prevenire cadute di oggetti che potrebbero rivelarsi assai pericolose per i numerosi passanti.

LA COMICITA' INVOLONTARIA DI RICCI

di Francesca Vignoli

Confesso che, a una prima lettura, ho pensato che l’articolo Elezioni regionali, parte il Ricci-tour a domicilio su VivereAssisi fosse lo scherzo di un bontempone nei confronti di Claudio Ricci. Ma poi mi sono dovuta ricredere. L’articolo non è uno scherzo ed è uscito, come mille altri comunicati, dalla penna del nostro prolifico sindaco. Che devo ringraziare, perché mi ha fatto ridere per un buon quarto d’ora... E mi sono immaginata Claudio Ricci, a partire dal 20 settembre, trasformato in “Bob aggiustatutto”, il protagonista di una serie televisiva animata britannica, che vive nella Valle dei Girasoli e ha al suo servizio tutta una serie di macchine da lavoro che parlano e interagiscono con lui. 
Anche “Claudio aggiustatutto” ha al suo servizio un furgoncino (che lui chiama pomposamente mini bus) «con decorazione integrale (con ampio impatto)», come scrive nel suo comunicato, con cui si recherà «anche a domicilio», offrendo i più svariati servizi. «Vi serve un piccolo passaggio perché l’auto si è fermata? Chiama il 334.8812880 e arriva il mini bus Ricci. State festeggiando il compleanno e volete fare una foto ricordo con incluso un discorso augurale? Nessun problema arriva il mini bus Ricci. Siete un’impresa e vi serve una consulenza o contatto per vendere meglio il vostro prodotto all’estero? Arriva per voi il mini bus Ricci». Insomma, un incrocio tra il soccorso Aci e una di quelle società che organizzano feste con la torta gigante da cui esce la sorpresa...

mercoledì 10 settembre 2014

QUEL SUPERMERCATO PROPRIO NON CI VOLEVA

Qualcuno provi a spiegare quale potrebbe essere la ragione di un'operazione sciagurata come questa. Che senso ha un supermercato di queste dimensioni in una zona residenziale, peraltro con uno standard urbanistico assai accettabile, molte villette a 2 o 3 piani e piccoli palazzi? 
supermercato Emi
Un supermercato c'era, molti altri sono presenti nel raggio di un chilometro. Ci chiediamo: a cosa serviva devastare questa area con un colosso edilizio del genere? 
A che serve un'amministrazione pubblica se non a tutelare il proprio territorio e gli interessi della maggioranza dei cittadini? Santa Maria degli Angeli ha subito una cementificazione negli ultimi anni pari a centinaia di migliaia di metri cubi. Che eredita lasciamo ai nostri figli?

lunedì 8 settembre 2014

ECCO A VOI IL "CRISTO DELLE GENTI": NE SENTIVAMO LA MANCANZA...


di Francesca Vignoli

Nella generale confusione creata da consiglieri in vacanza trasferiti con macchina della polizia municipale dalla spiaggia alla riunione del consiglio comunale, vendite di villette “virtuali”, risposte di mogli-architette che garantiscono sulla “responsabilità delle sue azioni” parlando in difesa del marito imprenditore multiforme, docce (forse) gelate in improbabile completino azzurro con cravatta rossa del sindaco, che poi si trasforma - a partire dal 20 settembre - in Claudio Aggiustatutto, mozioni che - spinte da sacro furore - pontificano sulla natura delle scelte di vita delle persone, è sfuggita all’attenzione di molti una notiziola data dall’assessore Monia Falaschi, nell’unico comunicato finora da lei scritto, a proposito del sistema viario del PUC: il Comune a breve «completerà la rotatoria di fronte alla zona universitaria con l’apposizione di una preziosa statua in bronzo alta 5 metri e raffigurante “Gesù delle genti”». E infatti, in quella landa desolata dove si trova la “zona universitaria” (che eufemismo...) e che si attraversa uscendo dalla superstrada per salire verso Assisi, al centro dell’ennesima rotatoria, è comparsa da qualche tempo una di quelle recinzioni in plastica color arancio da cantiere. In quel luogo privo di qualsiasi umanità e di qualsiasi servizio, dove non arriva nessun mezzo pubblico, dove le luci notturne dei passaggi pedonali funzionano a intermittenza, dunque, presto arriverà una statua. Perché proprio di una statua si sentiva il bisogno in quella zona... Dono disinteressato della famiglia Todini di Todi (che in realtà non sapeva dove metterla), il “Cristo delle Genti” (questo il nome esatto) è una statua colossale (m 5x 220x180) realizzata da un certo Paolo Marazzi, di Marino. Il suo arrivo, di certo, non passerà inosservato, perché sarà visibile - e incombente - da parecchie angolazioni. Con la sua mole aggiungerà senza dubbio leggiadria a tutta la zona. Ma i doni, si dice, non si possono rifiutare.

domenica 7 settembre 2014

ECCO PERCHE' IL CST STA FALLENDO (E ANCHE L'UNIVERSITA' PER STRANIERI SE N'E' ANDATA)

Cosa è accaduto al CST di Assisi negli ultimi dieci anni? L’attuale devastazione di un’istituzione culturale che ha dato lustro alla città e portato ad Assisi migliaia e migliaia di studenti era evitabile? Il Comune di Assisi ha fatto il suo dovere? Sono queste le domande che si affacciano alla mente dei cittadini di Assisi (e sono molti) che negli ultimi trent’anni hanno studiato, lavorato, avuto contatti con il Centro Studi per il Turismo, che per lunghi anni ha promosso un Master di grande qualità ed enorme successo sotto la guida del prof. Peroni.
L’attuale disastro del CST ha le sue radici nelle fallimentari ambizioni della destra di fare a buon mercato di Assisi un polo universitario, credendo di poter cavalcare le frenesie espansive dei vertici dell’Ateneo perugino. 
Liquidato Peroni, il Master è stato così cannibalizzato dal corso di laurea, che però non è mai decollato. E il CST? Nell’ignavia del Comune, il CST si è riciclato a far da stampella al corso, prosciugando il proprio dinamismo, mortificando le professionalità che aveva coltivato ma pagando laute indennità (centomila euro complessivi) a Presidente e Direttore Amnministrativo. Con la stretta dei finanziamenti al sistema universitario, nel 2008 l’allora Rettore Bistoni ha creduto bene di tirare i remi in barca, lasciando il Comune di Assisi attonito e, soprattutto, con il cerino in mano. Che ora scotta le dita.

Il sindaco Ricci ha dunque ragione (e non gli accade spesso) quando dice che l’Università degli Studi di Perugia ha gravi colpe, ma dimentica di raccontare che, al tempo di questi fatti, egli stesso si è guardato bene dal far pagare all’Università il conto, terrorizzato com’era dalla prospettiva che anche il parallelo corso di laurea sul turismo venisse cancellato. Che sia stato un errore madornale lo dimostra il fatto che il corso di laurea è stato ugualmente dismesso, e nel frattempo i  soci pubblici del CST se ne sono andati tutti, alcuni da tempo (Regione e Provincia), altri da poco (Università per Stranieri). Licenziati quasi tutti i dipendenti a inizio anno restano… i debiti.  Prosciugato da tempo l’intero patrimonio che gli aveva premesso di ottenere la personalità giuridica, il CST è infatti travolto da molte centinaia di migliaia di euro di debiti, praticamente tutti verso gli ex dipendenti.  L’affanno attuale del Ricci candidato/prestigiatore è ora di riuscire a tenere in piedi il fantasma del CST fino alle regionali, dove si giocano i suoi destini, politici e personali. 

sabato 6 settembre 2014

IL CONVEGNO SU PASOLINI ALLA PRO CIVITATE SI TERRA' IL 26 E 27 SETTEMBRE

Riceviamo, pubblichiamo volentieri(e facciamo ammenda per l'imprecisione) la rettifica di Ivan Grossi a proposito del Convegno su Pasolini. 

Ringraziandovi per l'interessante articolo in cui scrivete del convegno su Pasolini e il Vangelo secondo Matteo, mi preme comunicarvi che le date esatte sono il 26 e 27 settembre: vi prego pertanto di apportare le necessarie correzioni al post da voi pubblicato.
Il convegno che non prevede costi di iscrizione ma solo la compilazione della scheda di iscrizione reperibile sul sito dell'associazione www.amiciosservatorio.org
Venerdì 26 alle 21:30, inoltre, sarà proiettato presso il teatro della Pro Civitate il film, proiezione aperta alla cittadinanza.


Ivan Grossi
Organizzatore del convegno

venerdì 5 settembre 2014

IMMOBILE PUBBLICO (ABBANDONATO) NEL CENTRO DI S.M. DEGLI ANGELI

di Astengo

Nel centro di Santa Maria degli Angeli, c’è un immobile in completo stato di abbandono. Questo si trova a pochi passi dalla Basilica, all’incrocio tra Via della Repubblica e Via Cavour, a pochi metri da Via Risorgimento. Molti anni or sono, in questo edificio, vi trovava sede la caserma dei Carabinieri, gli angelani non più tanto giovani se lo ricorderanno sicuramente.
L’immobile è di proprietà pubblica, (prima della Provincia, ora della ASL o della Regione), ed è un vero peccato che rimanga lì in quelle condizioni, in completo stato di abbandono. Mi chiedo se potrebbe tornare ad avere una funzione di utilità pubblica. Può essere riadattato a residenza, magari con la forma del “Social Housing”, oppure per altre finalità socio-culturali o tutte e due contemporaneamente.
L’auspicio è che, nel vortice delle tante declamate privatizzazioni e dismissioni del patrimonio pubblico, non vada a finire, magari svenduto, nelle mani di qualche “palazzinaro”. Giacché l’ottima ubicazione, anche in tempi di mercato immobiliare dall’encefalogramma piatto, può divenire comunque un ottimo investimento da parte di qualche costruttore, e si trasformerebbe in una lucrosa speculazione immobiliare. Come se a Santa Maria degli Angeli non ce ne fossero già un fottio.
Purtroppo, gli Enti territoriali, certe volte non sanno nemmeno di possedere taluni “gioielli”, oppure lo sanno, ma se lo dimenticano presto.
A Santa Maria degli Angeli, come del resto in tutto il territorio comunale, gli spazi dedicati alle attività socio culturali, fatto salvo qualche episodico caso, sono perle rare. Ragion per cui si leva un appello all’Ente proprietario affinché questo immobile possa tornare, sotto qualsiasi forma, al pubblico. Inoltre s’invitano tutti a proporre idee in merito ad una sua possibile utilizzazione.


giovedì 4 settembre 2014

ASSISI SI DIMENTICA DI PASOLINI E DEL VANGELO SECONDO MATTEO, IDEATO ALLA PRO CIVITATE

di Francesca Tuscano

Il 4 settembre 1964, 50 anni fa, a Venezia ci fu la prima del Vangelo secondo Matteo
Un anniversario importante per gli studi pasoliniani (e per la storia del cinema in generale), ma anche per Assisi, perché proprio qui, in una camera della Pro Civitate Christiana, Pasolini pensò ad un film sul Vangelo. Invitato da Don Rossi, fondatore della Pro Civitate, ad un incontro sul cinema, Pasolini si trovò ad Assisi contemporaneamente a papa Giovanni XXIII, in visita nella città di Francesco. Pasolini avrebbe voluto incontrare il pontefice, che ammirava profondamente (e a cui dedicò il Vangelo), ma non volle creare, pur involontariamente, problemi (l’incontro tra lo “scandaloso” autore di Accattone e il papa non poteva passare inosservato), e si obbligò a non uscire. Così, chiuso in camera, iniziò a leggere il Vangelo che aveva trovato sul comodino, quello di Matteo edito dalle Edizioni Paoline. Quella che era una prassi della Cittadella, sembrò a Pasolini una specie di benevola “trappola”, tesa per indurre alla lettura della vita di Cristo un ateo marxista. La “trappola” produsse nel poeta uno slancio creativo fortissimo, accompagnato (come sempre, in lui) da un’altrettanto forte necessità di certezze filologiche. La Cittadella diventò così per un tempo non breve il suo rifugio creativo, un luogo di studi, un angolo di meditazione, su se stesso e sul suo sofferto rapporto con il cristianesimo. Pasolini chiese ad alcuni membri della Cittadella (il biblista don Andrea Carraro e Lucio Caruso) di aiutarlo nella scrittura e nell’ideazione del film (da Padre Carraro si fece anche accompagnare in Palestina, per i sopralluoghi del film, che sarebbero diventati a loro volta un film-documentario). Assisi, che il poeta aveva ricordato in Il canto popolare (1952-1953, contenuto in Appendice a Le ceneri di Gramsci), diventerà un punto di riferimento per Pasolini, che a lungo penserà anche ad una scenggiatura sulla vita di Francesco (che si trasformerà poi in una raccolta poetica, Bestemmia). Infine, ad Assisi penserà di girare l’episodio francescano di Uccellacci e uccellini (cosa che gli fu poi sconsigliata dagli amici della Cittadella). Insomma, il legame tra l’autore del Vangelo e la città di Francesco fu lungo e profondo. E, naturalmente, la Cittadella non poteva dimenticarsi dei 50 anni del capolavoro pasoliniano. In collaborazione con l’Archivio Pasolini di Bologna, ha organizzato un convegno sul Vangelo, dal 3 al 5 ottobre. Un appuntamento imperdibile, anche se dispiace pensare che potrebbe essere anche l’unico, ad Assisi. Ma magari no. Speriamo.   

mercoledì 3 settembre 2014

MA QUESTA GENTAGLIA CHI RAPPRESENTA?

di Francesca Vignoli

Non trovo parole per definire la mozione che la maggioranza ha avuto il coraggio di votare nell’ultimo consiglio comunale di fine agosto. E sì che il mese non è stato caldo e quindi non c’è neanche la giustificazione del colpo di sole generalizzato. Un insieme di assurdità tali che sembra quasi impossibile possano essere pensate e scritte da un essere umano. Ma questa gentaglia chi rappresenta? Io mi vergogno profondamente. Loro certamente no, perché non sanno cosa sia la vergogna, è evidente. Non vale neanche la pena di ricordargli che gestiscono la città che ha dato i natali a San Francesco, la città che viene considerata un simbolo di pace, di fratellanza. Loro - è questa la realtà - non sanno cosa sia la pace, né tantomeno la fratellanza.
Comune di Assisi (foto Umbriajournal)
Anche se sono certa che non servirà a nulla, provo a spiegare un paio di cose a Luigi Marini e a tutta la maggioranza, così gagliardamente lanciati nella strenua difesa di quella che definiscono la “Famiglia Naturale”. Il 25 giugno 2014 il Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite ha votato una risoluzione sulla protezione della famiglia in cui è scritto che “spetta alla famiglia in primo luogo allevare e proteggere i bambini e che essi, per poter raggiungere una completa e armoniosa maturazione della loro personalità, devono crescere in un quadro familiare e in un’atmosfera di felicità, amore e comprensione”: ma da quando l’atmosfera di felicità, amore e comprensione, signor Marini, è legata al sesso di chi compone la famiglia? Le coppie “naturali”, come le definisce lei, sono sempre così idilliache? E il “quadro familiare” da quando è fatto solo di una donna e un uomo? In realtà, la risoluzione del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite citata da Marini & C. non dice nulla a proposito dell’appartenenza sessuale della famiglia da proteggere.

Marini scrive poi che l’art. 29 della Costituzione italiana «riconosce un’unica forma di Famiglia, ovvero quella “naturale fondata sul matrimonio”, fra uomo e donna, come peraltro più volte ribadito dalla Corte Costituzionale». Le cose non stanno per niente così, perché l’articolo 29 della nostra Costituzione recita: «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio». Quindi non “un’unica forma di Famiglia, ovvero quella naturale fondata sul matrimonio”, come scrive Marini, che si aggiusta la Costituzione a suo comodo, ma la “famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.
Per quanto riguarda la Corte Costituzionale, non ha mai “ribadito” che il matrimonio deve essere fra uomo e donna. Anzi: nella sentenza 138 del 2010, ha affermato che la decisione relativa ai matrimoni fra persone dello stesso sesso dipende interamente dalla volontà del legislatore, non esistendo nessun limite od ostacolo o prescrizione nella nostra Costituzione.

Veniamo ora al ddl Scalfarotto, della cui approvazione definitiva tutta la maggioranza ha grande paura, perché introdurrà in Italia il reato di omofobia e questo «comporterà una pesantissima limitazione della libertà di pensiero e dunque della democrazia»: Marini & C. hanno uno strano concetto di libertà di pensiero e democrazia, perché pensano a difendere solo le loro, mentre di quelle degli altri non gli interessa nulla.
Questa idea, poi, che una legge sull’omofobia possa servire da «grimaldello a tutti coloro che intendono innestare l’effetto domino che approda al matrimonio GLBT (comunemente denominato Gay) con possibilità di vedersi riconosciuta la capacità genitoriale» e «ha il solo scopo di irrobustire ulteriormente le già potenti lobbyes di potere, in primis quelle economiche che mirano alla manipolazione genetica e al business dei “figli su ordinazione”» sembra direttamente uscita dalle pagine di Mein Kampf di Adolf Hitler e dai laboratori di eugenetica di Josef Mengele. Meriterebbe di certo qualche seduta dall’analista (se non dallo psichiatra) di tutta la maggioranza...

Il delirio è però irrefrenabile: non contenti delle assurdità già accumulate, Marini & C. scrivono che chiederanno al governo di «non applicare il Documento standard per l’educazione sessuale, redatto dall’Ufficio Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità», di «respingere affido e adozione per persone dello stesso sesso», di «stanziare pubblici sussidi per garantire ai genitori un’effettiva libertà nella scelta della scuola per i propri figli» (così, grazie ai soldi pubblici, potranno mandare i loro figli nelle scuole private, dove di GLBT - fortunatamente - ancora non se ne trovano!) e, per finire, di «istituire una Festa della Famiglia Naturale, che tra l’altro spieghi nelle scuole che cosa sia una Famiglia “tradizionale formata da uomo e donna” e che finalmente riporti le cose al loro giusto posto» e «incoraggi a resistere quanti ancora non si sono arresi alla dittatura del pensiero unisex». Fine dell’agghiacciante mozione.

Chiudo con un paio di puntualizzazioni per il “pio” Marini & C.: vi ricordo che Papa Francesco ha detto a tutti noi vivi e lascia vivere e ha spiegato che ognuno dovrebbe avere come guida questo principio. Forse vi era sfuggito.

Per quanto riguarda la parola “naturale” dell’art. 29 della Costituzione (la “famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”), sappiate che non c’entra nulla il sesso ma che è usata nel significato di qualcosa che precede lo Stato ed esiste indipendentemente da esso e dalle sue leggi, perché tutti gli esseri umani aspirano «naturalmente» - cioè indipendentemente dalle concessioni dei loro governanti - a costruirsi una famiglia. Non sono io a dirlo, ma lo hanno scritto i padri costituenti nel 1946/47, come Giorgio La Pira, Umberto Merlin, Camillo Corsanego e Aldo Moro. Tutta gente che non era proprio di sinistra... Piero Calamandrei sottolineò come fosse “un gravissimo errore, che rimarrà nel testo della nostra Costituzione come una ingenuità, quello di congiungere l’idea di società naturale - che richiama al diritto naturale - colla frase successiva «fondata sul matrimonio», che è un istituto di diritto positivo. Parlare di una società naturale che sorge dal matrimonio, cioè, in sostanza, da un negozio giuridico è una contraddizione in termini”. E Aldo Moro affermò (udite, udite!) “che, pur essendo molto caro ai democristiani il concetto del vincolo sacramentale nella famiglia, questo non impedisce di raffigurare anche una famiglia, comunque costituita, come una società che, presentando determinati caratteri di stabilità e di funzionalità umana, possa inserirsi nella vita sociale”. Prima di sproloquiare, documentatevi. E che il Signore abbia pietà di voi.

lunedì 1 settembre 2014

CONSIGLIO COMUNALE DI ASSISI SI OPPONE ALLA LEGGE CHE COMBATTE L'OMOFOBIA

Accanimento contro le coppie gay, ma per fortuna Papa Francesco è molto più avanti.

di Carlo Cianetti
La sensazione è che molti consiglieri comunali hanno approvato una mozione senza sapere cosa fosse. A guardar bene il deliberato del Consiglio comunale ha soprattutto un nemico: la legge sull'omofobia.
Il presentatore della mozione,  Luigi Marini, racconta un sacco di sciocchezze come quella secondo cui la legge per combattere l'omofobia porterebbe alla condanna di tutti coloro che intendono difendere la famiglia naturale. Ovvio che non è così. Ognuno è libero di pensarla come vuole ma è altrettanto ovvio che proprio per una questione di libertà la famiglia deve essere composta da chi si ama o più semplicemente da chi vuole stare insieme a prescindere dai generi.
E' davvero sconfortante che la città di Assisi sia in mano ad un sindaco e ad una maggioranza oscurantisti che dopo essersi opposti alla parità di genere in Giunta (fino alla clamorosa sentenza del Consiglio di Stato che ha imposto la presenza delle donne) oggi debba salire agli onori della cronaca per una mozione contro le famiglie di fatto e contro la legge sull'omofobia.
I consiglieri comunali devono sapere che rappresentano una città, che rappresentano gli etero, i gay, i trans, cioè tutte le persone e che non può esserci approccio ideologico o disciplina di partito di fronte a tematiche del genere.
Alla bigotta maggioranza di Assisi e al suo porta-vessillo ricordiamo che Papa Francesco alla domanda su cose pensasse della lobby gay rispose testualmente: "chi sono io per giudicare i gay?". 
Ma non solo, il Pontefice ha aperto un grande dibattito un confronto con i sinodi di tutto il mondo per affrontare il tema dell'omosessualità, anche nella consapevolezza che il problema - come sa benissimo chi vive in Assisi - è assai presente anche all'interno dei conventi.
Insomma Luigi Marini e, a seguire, la maggioranza dei consiglieri comunali hanno approvato questa mozione con l'intendimento di attrarre il consenso del clero, ma chissà che il clero non sia più evoluto ed emancipato di Don Luigi...

domenica 31 agosto 2014

QUOTE ROSA: MA NON AVETE ALTRO DI CUI OCCUPARVI?

di Francesca Vignoli

Ancora con questa storia delle quote rosa? Basta, è ora di finirla!
Sono passati 3 mesi dalla sentenza (27 maggio) e uno dalla sua pubblicazione (24 luglio) e ancora il consigliere Rino Freddii scrive un comunicato sulla questione, sempre con le stesse trite e ritrite argomentazioni. Trite e ritrite argomentazioni riprese anche da un altro consigliere, Luigi Marini, che - citando per l’ennesima volta la sua mozione sulla concessione del permesso ztl alle donne incinte che l’opposizione non ha votato - intende dimostrare il teorema che quella delle quote rosa è stata tutta una strumentalizzazione.
Che noia, questo tornare all’infinito, sempre con gli stessi argomenti, su una questione che è stata definitivamente chiusa. Non dal Tar della Scurcola Marsicana, ma dal Consiglio di Stato...
Evidentemente questi signori mancano di fantasia e, soprattutto, di argomenti validi di cui parlare. E meno male che Freddii scrive che la maggioranza ha “consapevolezza di quali siano le vere priorità di Assisi”!
Invece di usare toni apocalittici chiedendosi cosa sarebbe potuto succedere se “il Consiglio di Stato avesse ritenuto illegittime tutte le delibere della Giunta e del Consiglio comunale”, il signor Freddii potrebbe provare almeno una volta a ragionare su cosa sarebbe successo (o, meglio, “non” sarebbe successo) se il sindaco Ricci (e con lui tutta la congrega) fosse stato meno superbo e non si fosse incaponito nelle sue assurde e misere posizioni. E poi fare silenzio.
Per quanto riguarda la concessione del permesso ztl alle donne incinte dal 3° mese di gravidanza al terzo anno d’età del bambino proposto dal signor Marini come un significativo esempio di pari opportunità, vorrei sapere perché non ha ritenuto opportuno richiedere anche per gli uomini la medesima facilitazione. Certo non per i mesi di gravidanza, ma per i primi tre anni di vita del bambino: la «paternità» ha altrettanti diritti della «maternità». Ma probabilmente per la maggioranza del comune di Assisi questa è fantascienza..