domenica 31 agosto 2014

QUOTE ROSA: MA NON AVETE ALTRO DI CUI OCCUPARVI?

di Francesca Vignoli

Ancora con questa storia delle quote rosa? Basta, è ora di finirla!
Sono passati 3 mesi dalla sentenza (27 maggio) e uno dalla sua pubblicazione (24 luglio) e ancora il consigliere Rino Freddii scrive un comunicato sulla questione, sempre con le stesse trite e ritrite argomentazioni. Trite e ritrite argomentazioni riprese anche da un altro consigliere, Luigi Marini, che - citando per l’ennesima volta la sua mozione sulla concessione del permesso ztl alle donne incinte che l’opposizione non ha votato - intende dimostrare il teorema che quella delle quote rosa è stata tutta una strumentalizzazione.
Che noia, questo tornare all’infinito, sempre con gli stessi argomenti, su una questione che è stata definitivamente chiusa. Non dal Tar della Scurcola Marsicana, ma dal Consiglio di Stato...
Evidentemente questi signori mancano di fantasia e, soprattutto, di argomenti validi di cui parlare. E meno male che Freddii scrive che la maggioranza ha “consapevolezza di quali siano le vere priorità di Assisi”!
Invece di usare toni apocalittici chiedendosi cosa sarebbe potuto succedere se “il Consiglio di Stato avesse ritenuto illegittime tutte le delibere della Giunta e del Consiglio comunale”, il signor Freddii potrebbe provare almeno una volta a ragionare su cosa sarebbe successo (o, meglio, “non” sarebbe successo) se il sindaco Ricci (e con lui tutta la congrega) fosse stato meno superbo e non si fosse incaponito nelle sue assurde e misere posizioni. E poi fare silenzio.
Per quanto riguarda la concessione del permesso ztl alle donne incinte dal 3° mese di gravidanza al terzo anno d’età del bambino proposto dal signor Marini come un significativo esempio di pari opportunità, vorrei sapere perché non ha ritenuto opportuno richiedere anche per gli uomini la medesima facilitazione. Certo non per i mesi di gravidanza, ma per i primi tre anni di vita del bambino: la «paternità» ha altrettanti diritti della «maternità». Ma probabilmente per la maggioranza del comune di Assisi questa è fantascienza..

giovedì 28 agosto 2014

LE SECCHIATE DI ACQUA PER LA CAMPAGNA ELETTORALE

ECCE HOMO
Il gioco inutile delle secchiate in testa non poteva non coinvolgere anche il sindaco di Assisi, in perenne ricerca di visibilità. E dico la verità mettere insieme l'interesse personale (elettorale) con un dramma come quello che vivono i malati di SLA è davvero scandaloso e proprio contrario alla spirito francescano, un uomo che aveva fatto della povertà, della continenza e della sobrietà il proprio stile di vita.
Ci sarebbe piaciuto un sindaco che in questa occasione dicesse: non mi sottopongo a questa catena di santantonio, che ha solo scopo mediatico però da Assisi parta un grande messaggio di solidarietà a favore dei malati di SLA: apriamo un conto corrente, dei punti di raccolta con delle cassette in luoghi istituzionali fino al prossimo 4 ottobre, festa di san Francesco, quando ad Assisi arriveranno migliaia di turisti e decine di rappresentanti delle istituzioni. 
Cogliamo questa occasione per ricordare che molte sono le cause di solidarietà per le quali vale la pena spendersi: una di queste riguarda il popolo palestinese. Assisi è città gemella di Betlemme che, sebbene in questo conflitto non sia stata toccata dalle bombe, è tuttavia una città sorella di Gaza. Lì nella Striscia sono morti centinaia di bambini e circa 2 mila persone. Tutto è distrutto. Forse bisognerebbe concentrarci per dare loro un aiuto. 

martedì 26 agosto 2014

RACCOLTA DIFFERENZIATA: ASSISI PENULTIMA IN UMBRIA

Alla faccia del buon governo, Assisi è penultima in Umbria nella raccolta differenziata. Peggio di noi solo Amelia: Assisi al 35% mentre realtà virtuose come Umbertide sono al 72% e la vicinissima Bastia Umbra al 63%. Si tratta di dati riferiti al 2013.
Contrariamente a quanto accade in tutto il resto della regione, il nostro comune ha aumentato la produzione di rifiuti urbani. Questo significa che non sono state attuate politiche di sensibilizzazione presso i cittadini o presso le attività commerciali, per favorire il riuso o semplicemente per incentivare la vendita di prodotti sfusi: detersivi, saponi, ma anche acqua, vino etc...
In altri comuni dell'Umbria e dell'Italia questo tipo di prodotti vengono venduti anche grazie a precisi accordi con le amministrazioni comunali.
Con il suo triste 35% e una qualità media del servizio abbastanza scadente, Assisi è lontana anche dalla media dell'Umbria che ha raggiunto il 48,5%. 
Sicuramente si deve fare di più anche a livello regionale, ma intanto il nostro dato sulla differenziata è abbastanza vergognoso. D'altronde la città di San Francesco, patrono dell'ecologia, è nelle ultime posizioni in Italia anche nell'uso di energia rinnovabile. Ma in compenso avevamo i cassonetti artistici...

lunedì 25 agosto 2014

PERCHE' NON SI APPROVA IL PRG OPERATIVO? COSA C'E' SOTTO?

E' gravissimo che a oltre sei mesi dall'approvazione del Prg strutturale non si veda ombra dell'operativo. Cosa ci sarà sotto? La legge (31/97) prevede la adozione contestuale dello strutturale e dell'operativo, come mai è tutto fermo?
Il Sindaco nel recente rimpasto dovuto all'annullamento della Giunta da parte del Consiglio di Stato ha mantenuto per sé la delega al Piano operativo, lasciando le briciole e i problemi alla inesperta assessora all'Urbanistica.  
Ricci che ormai è in piena trance agonistica per la corsa alle regionali non si occupa più della città: partecipa solo a feste, compleanni, inaugurazioni e fa tutto ciò che porti voti.
E dobbiamo dire che, potenzialmente, anche il Piano operativo può diventare una straordinaria strumento elettorale. 
D'altronde per le maggioranze guidate da Ricci è consuetudine usare il Prg in prossimità delle elezioni. Poche settimane prima delle elezioni amministrative del 2011 il Consiglio comunale approvò il Prg parte strutturale. 
Ricordiamo, solo per dare il senso di come andarono le cose, che furono approvate 320 osservazioni, ovvero gran parte di quelle presentate. Cioè sono state accontentate 320 famiglie poco prima delle elezioni. Ed è stata autorizzata un'ulteriore cementificazione del territorio pari quasi a 2 milioni di metri cubi. Ne vedremo le conseguenze nei prossimi anni. (leggi articolo di Umbria24)
La vicenda delle villette è solo una piccolissima esemplificazione di cosa potrebbe accadere in altre numerose aree del comune di Assisi. 

sabato 23 agosto 2014

VILLETTE SOPRA ALLO STADIO ANGELA CALDERINI BAZZOFFIA CONTRADDICE LA NEO ASSESSORA

Sulla presunta lottizzazione a ridosso dello stadio, sono stati diffusi 2 interventi in difesa della proprietà dei terreni e dell'amministrazione, contraddittori fra loro.

Il primo l’ha fornito la neo assessora Falaschi, con una difesa d’ufficio dell’amministrazione, senza però chiarire alcunché ma evidenziando, invece, la sua inesperienza e probabilmente una scarsa conoscenza delle norme urbanistiche, dichiarando infine che “la pianificazione di tale zona non era all’ordine del giorno dell’Amministrazione comunale”.

Il secondo l’ha fornito l’arch. Calderini, consorte dell’imprenditore geom. Giuseppe Bazzoffia, a suo dire chiamato in causa da alcuni commenti apparsi sia su questo blog che su altri quotidiani online (definiti - impropriamente – illazioni), la quale ha reso noto che “Il progetto di massima della lottizzazione pubblicata da Tecnocasa e dagli ”Anonimi” è una proposta protocollata al Comune di Assisi proprio perché fossero note le volontà dei proprietari di quei terreni a tutti i soggetti che lavorano alla stesura del nuovo PRG esattamente come le hanno protocollato centinaia di altri cittadini.”
Insomma: per il Comune non esiste alcuna richiesta su tale lottizzazione, mentre per il privato è stata addirittura protocollata una formale proposta.
Sulle legittimità di tale modalità di attuazione degli strumenti urbanistici attendiamo che l’amministrazione comunale dia spiegazioni trasparenti.
Appare però evidente, a questo punto, che le osservazioni apparse sui media non sono affatto “illazioni”.
Quanto al merito della vicenda, appare del tutto evidente che l’aspetto più importante è proprio quello politico: il fatto che “l’area citata è di fatto edificabile dagli anni 60 perché individuata dal Piano Astengo come area a servizi con costruzione di scuola dell’obbligo e parcheggi”, e che “di fatto negli ultimi 50 anni nessun soggetto pubblico o privato ha avuto alcun interesse nella realizzazione”, non comporta affatto la necessità o l’obbligo di modificarne la destinazione d’uso trasformandola a residenziale.
Tale area, infatti, avrebbe tranquillamente potuto rimanere con destinazione a servizi o, addirittura, essere trasformata a verde privato, conservando l’uliveto.
Per quale motivo è stata trasformata in residenziale?
Questa si chiama cementificazione.
 E questa è anche la domanda alla quale non viene data risposta, ovviamente nemmeno dal gentile arch. Calderini.
Alla quale vorremmo obbiettare che una scuola non la costruisce un privato, ma l’ente pubblico, e che il valore di mercato del terreno prima della modifica della destinazione d’uso era di gran lunga inferiore a quello attuale destinato a residenziale.

P.s.: cara Angela e caro Peppe, bando alle formalità. Il vostro vittimismo
appare fuori luogo. In questi 20 anni nessun imprenditore ad Assisi ha avuto gli spazi operativi che avete avuto voi. Merito, per carità, delle indiscutibili capacità manageriali e delle buone relazioni istituzionali.
L'ULIVETO SOPRA ALLO STADIO
Lasciateci però evidenziare le operazioni edilizie che non ci piacciono e denunciarle nel rispetto dei diritti di ognuno. Infine debbo rilevare che avete commesso una leggerezza mettendo in vendita lotti che ancora lotti non sono. E questo può significare 3 cose: una grande fede nel destino o una grande capacità di previsione dei fatti urbanistici, oppure una enorme fiducia nelle proprie capacità di intervento presso chi decide il piano operativo. Vi do anche un'altra notizia: non mi candido, non stupitevi se facciamo tutto questo per puro senso civico. Succede. Carlo Cianetti

venerdì 22 agosto 2014

VILLETTE DIETRO ALLO STADIO: LA NEO ASSESSORA ESORDISCE CON UNA FIGURACCIA

Dopo esplicite sollecitazioni dei media sulla presunta lottizzazione a ridosso dello stadio, il sindaco Ricci manda avanti la neo assessora Monia Falaschi.
L'AREA DELLA LOTTIZZAZIONE
L'inesperta amministratrice ammette in un comunicato che è vero, l'area sopra allo stadio necessita dell'intervento del piano operativo per divenire lottizzazione ma - attenzione! - la stessa assessora dice esplicitamente: "...è comprensibile che  i proprietari dei terreni abbiano voluto "sondare il mercato" per farsi trovare pronti nel caso l'Amministrazione comunale decidesse di attivare questa previsione, evenienza ad oggi non all’ordine del giorno".
Intanto non si tratta di sondaggio ma di proposta di vendita dei lotti. 
Il Comune dovrebbe pertanto diffidare i proprietari e la stessa agenzia dal mettere in vendita un bene diverso da quello reale: qui si vendono lucciole per lanterne, cioè lotti edificabili con villette uni o bifamiliari con tanto di "trattative in ufficio", quando in realtà i terreni sono allo stato attuale solo potenzialmente edificabili a residenziale. E' un po' la storia di "Tototruffa" che vendeva la Fontana di Trevi senza esserne proprietario. Qui si vendono titoli e diritti che allo stato attuale non esistono. 
E che fa l'assessore Falaschi? Invece che difendere i potenziali acquirenti legittima il comportamento dei proprietari. 
A questo punto aspettiamo di vedere come vanno le cose. E se in quell'area così delicata verranno costruite villette allora vorrà dire che il proprietario, i proprietari avevano l'occhio lungo e magari avevano certe informazioni prima degli altri. Ma così si distorce il mercato, si offre a determinate persone (principalmente il costruttore più influente della città) la possibilità di speculare su un bene che oggi ha un valore, ma domani potrebbe averne un altro. Insomma la vicenda meriterebbe ulteriori indagini e approfondimenti.

giovedì 21 agosto 2014

RICCI CHIARISCA SE QUELLE VILLETTE VERRANNO COSTRUITE OPPURE NO

Abbiamo raccontato che dietro allo Stadio degli Ulivi sono in vendita lotti (si parla di prezzi mirabolanti: 220.000 a lotto) per la costruzione di villette unifamiliari o bifamiliari. Peccato che questi lotti non siano stati approvati dal Comune. Siccome l'eventuale edificabilità a residenziale è un regalino del nuovo Piano Regolatore, dovrebbero essere è necessario attendere il Piano Operativo per avere indicazioni sull’entità degli ipotetici comparti in  cui può essere frazionata l’area e comunque sulla definizione dei parametri specifici (altezze max, n. di piani, tipi edilizi, ecc.) degli edifici da realizzare, fermo restando il volume massimo realizzabile già definito dal PRG Strutturale.
L'area della possibile edificazione
Va detto che stiamo parlando di una delle aree più delicate del territorio e al tempo stesso più ambìte, per la posizione invidiabile. I terreni sono per buona parte di uno dei costruttori più in vista della città. Il fatto che c'è qualcuno che si arroga il diritto di vendere ciò che ancora non esiste (cioè lotti destinati a residenza)  dovrebbe far indignare l'amministrazione comunale e in primis il sindaco Ricci, che ha le delega al piano attuativo. Ci aspettavamo che in uno dei suoi quotidiano comunicati stampa diffidasse il venditore di un bene di interesse generale a rispettare le regole. Invece silenzio. Allora facciamo a Ricci 2 domande:
1) a cosa è dovuto questo silenzio?
2) ci garantisce Ricci che quella zona, un grande declivio pieno di ulivi, venga protetto e non cementificato?
Attendiamo risposte. Poi restiamo a guardare per constatare se il piano attuativo di quella zona andrà nella direzione indicata dai proprietari dell'area. A quel punto ci sarebbe qualcosa da chiarire non solo ai cittadini, ma anche alla Procura della Repubblica.

mercoledì 20 agosto 2014

CRONACA DI UN DISASTRO AMMINISTRATIVO

di Licia Tarconte

Se gli appelli e le promesse servissero a qualcosa, Ricci sarebbe il sindaco più efficiente d'Italia. E invece gli appelli e le promesse servono solo a gettare un po' di fumo negli occhi della gente, a farsi propaganda attirando l'attenzione dei media.
Così oggi leggiamo che dopo 17 anni in cui è stato vicesindaco e sindaco Ricci non è riuscito a dare una soluzione definitiva al problema della frana della zona Ivancich e oggi fa appello a Renzi (tanto non costa niente), come in passato ha annunciato il coinvolgimento di ministri e presidenti vari.
Poi minaccia di ricorrere al Tar sull'ospedale contro la Regione. Ma Ricci sa benissimo che ha cominciato a protestare per salvare il punto nascite a tempo scaduto, in maniera poco razionale e molto demagogica e che i suoi ricorsi serviranno solo a buttare via qualche altra decina di migliaia di euro così come accaduto per le quote rosa.
Addio Università: si è incatenato, ha fatto un po' di casino e poi, voilà, l'Università non c'è più. Molte le responsabilità, anche dell'amministrazione comunale. Ora promette che riaprirà il prossimo anno quando lui spera di occupare uno scranno alla Regione.
Sta scomparendo anche il CST, ente finanziato prevalentemente dal Comune: una volta era un fiore all'occhiello, oggi è vicino alla chiusura con un bilancio disastroso.
piscina
L'hotel Subasio, residenza storica fra le più importanti dell'umbria, di proprietà degli istituti riuniti di beneficenza, ente il cui consiglio di amministrazione viene indicato dal Comune, è chiuso da anni, per una serie di traversie gestionali ridicole se non fossero drammatiche per le decine di lavoratori che hanno perso l'impiego.
Poi la piscina comunale: a suo tempo impianto di prestigio nazionale, con vasca olimpionica e una superficie complessiva che avrebbe consentito iniziative di ogni tipo. Ebbene, quest'anno dopo 40 anni la piscina comunale non ha riaperto, perché versa in stato di degrado tale da non essere utilizzabile. Anche qui siamo alle promesse: il prossimo anno riaprirà, dice Ricci. Noi non ci crediamo affatto e comunque anche qui si rimanda al 2015 sempre quando lui spera di essere altrove. E poi perché non si è intevenuti prima?
asilo nido..?
Vogliamo poi parlare dell'asilo nido e del cinema? Anche questi sono previsti nella zona PUC di Santa Maria degli Angeli, dovevano già essere funzionanti ma finora neanche è iniziata l'edificazione. Così Assisi rimane l'unico comune dell'Umbria senza un asilo nido pubblico, rimane un comune senza cinema, senza una mediateca e con una biblioteca di impostazione ottocentesca, praticamente inesistenti le aree di gioco per bambini.
Ma tutto si farà... nel 2015, forse.

martedì 19 agosto 2014

LE VILLETTE NELLA LOTTIZAZIONE CHE FORSE NON ESISTE

Eccola qua la lottizzazione che, a quanto sembra, non è stata ancora approvata dal Comune. Per quanto ne sappiamo dovrebbe essere il piano operativo del PRG a definire la questione. 
Ma siccome questi lotti sono già in vendita vuol dire che i proprietari dei terreni già sanno cosa avverrà, oppure sono in grado di determinare il futuro. Per la precisione l'annuncio esposto da un'agenzia immobiliare della zona è corredato da questa informazione: terreni edificabili urbanizzati di varie metrature per la realizzazione di unifamiliare o bifamiliare, in posizione unica e panoramica. Nelle immediate vicinanze del centro storico di Assisi. Zona servita.
La questione va verificata il sindaco e gli uffici comunali dovrebbero fornire chiarimenti e spiegarci se abbiamo interpretato male le carte, oppure se è davvero come temiamo e cioè che in questa città c'è qualcuno che crede di poter decidere le sorti del territorio assisano a prescindere...

lunedì 18 agosto 2014

QUANDO, FORSE, SORGERANNO VILLETTE SOPRA ALLO STADIO...

 Riceviamo e pubblichiamo un intervento molto illuminante sul PRG
di astengo

Senza scendere in tecnicismi, poco comprensibili per i non addetti ai lavori, perché possiamo dire che la fase di approvazione della parte operativa del P.R.G. è importante? Anzi importantissima.
In primo luogo, perché è con l’operativo che all’interno delle aree già individuate dalla parte strutturale, si va a “spandere”, la cosiddetta “cubatura”, quella parolina magica che tanto piace a tutti, specialmente ai proprietari dei terreni. In secondo luogo, perché è con l’operativo che, sempre all’interno di quelle zone individuate dallo strutturale, si va a definire o ridefinire, l’effettivo uso del suolo, in pratica cosa ci si può edificare sopra. Qui l’argomento inizia ad essere veramente interessante per capire quale arma di consenso può diventare la parte operativa del P.R.G.. In buona sostanza, come può essere utilizzato per valorizzare o meno un terreno.

Facciamo un esempio, preso a caso. Parliamo dell’area appena sopra lo stadio comunale di Assisi, dove ora c’è un bell’uliveto, come in gran parte di quelle aree adagiate sui dolci declivi del Monte Subasio. Nel PRG vigente (cioè la variante del 2004 a quello di Astengo degli anni 60), già vi è prevista un’area adibita a parcheggio, un’area per servizi pubblici, con l’indicazione specifica di scuole dell’obbligo, e poi verde privato. Bene direte voi, una scuola, altri servizi pubblici e un bel parcheggio tra gli ulivi, che si vuole di più? Ebbene no! Perché, seppur confermata nello strutturale, come “zona di trasformazione” e quindi edificabile, con la sola variazione del verde in zona agricola, la norma dello strutturale in questione prevede in pratica di tutto, compreso il residenziale, quindi, nella parte operativa, il tutto potrebbe rimanere così com’è oggi, ovvero, ne può scaturire anche una “bella” lottizzazione di villette, e quindi addirittura “sparire” il parcheggio e la destinazione a servizi pubblici, magari rimanere un po’ di parcheggio solo in quanto di “pertinenza” della lottizzazione. Un foglio bianco insomma, sul quale poter disegnare una qualsiasi cosa. Due diverse possibilità, la prima, non farebbe che riconfermare il valore del terreno di oggi, praticamente nullo o quasi, oppure, se lottizzato a destinazione residenziale (villette), un terreno dal valore “d’oro”,. Vedete voi.
Allo stato sono solo delle ipotesi, possibili, plausibili e comunque tutte legittime, anche dal punto di vista normativo-legale, nulla quaestio.
Per le vie spicciole possiamo definire che nello strutturale sono stati firmati degli assegni in bianco, nell’operativo ci si vanno scrivere le cifre. A chi più a chi meno.
Ecco perché riveste grande importanza la fase di sviluppo della parte operativa del P.R.G.. Una leva di potere e di consenso notevole. Motivo per cui, nella nuova giunta formatasi in esecuzione della nota sentenza del Consiglio di Stato, la delega al PRG è rimasta saldamente nelle mani del sindaco. “Pensar male è peccato, ma spesso ci si prende”, così recita un antico adagio.

A proposito di pensar male, una considerevole porzione di quel terreno, come bene di famiglia, appartiene ad un notissimo costruttore assisiate, pensate che non ci possa aver fatto un qualche pensierino su una delle ipotesi sopra enunciate, ma questo del resto è “pensar male” direte voi.

sabato 16 agosto 2014

VUOTI...A PERDERE

Si parla tanto di debito pubblico e di immobili dello Stato da vendere. 
BANDITA
Ecco, segnaliamo un paio di edifici, importanti e restaurati più volte con fondi per il terremoto. Quello di Bandita e l'immobile di Bandita Cilleni. A quanto ne sappiamo sembra sia di proprietà della Regione.
Vuoti, tristemente vuoti da anni e senza una destinazione apparente. 
BANDITA CILLENI
Immobili di qualità in contesti particolari, zona parco, in cui non sarebbe più possibile costruire, che potrebbero essere affittati o venduti a privati, potrebbero esser utilizzati per fini pubblici, che so museali, espositivi, ricettivi, ma anche abitativi. 
Insomma ogni soluzione è meglio dell'attuale stati di abbandono e di conseguente degrado 

giovedì 14 agosto 2014

PUC DI S.M. DEGLI ANGELI: UN DANNO IRREPARABILE

Ora che è cosa quasi fatta tutti si sono accorti quanto sia inutile e impattante in termini ambientali il PUC di Santa Maria degli Angeli. 
Per quanto ne so è tutto fermo. Gli appartamenti non si vendono, il Conad e le poche attività commerciali faticano molto, in compenso centinaia di migliaia di metri cubi di cemento stanno lì dove probabilmente si poteva creare qualcosa di meglio, di meno devastante e più utile. 
In compenso è stato creato, attorno al Puc, un sistema viario complicato e molto pericoloso. 
L'Amministrazione comunale sbandiera da anni, per smorzare le polemiche, che in questo complesso urbanistico sorgeranno un cinema multisala, un asilo nido, una farmacia comunale e via dicendo. Tutto doveva essere pronto per il 2014. Questo che vedete è lo stato dell'arte:tutto fermo.
Assisi rimane l'unico comune dell'Umbria senza una scuola materna pubblica, senza una biblioteca davvero fruibile, senza luoghi di socializzazione per i bambini, i giovani e gli anziani. Unico dto positivo il recupero del Pincio, ma in questo caso il Comune c'entra poco o niente. E ne parleremo nei prossimi post.

mercoledì 13 agosto 2014

I CONVENTI RISERVINO UNA CAMERA GRATIS AI PELLEGRINI

Il turismo che manda avanti Assisi è prevalentemente di pellegrinaggio. Un incentivo notevole all'economia cittadina lo ha dato Papa Bergoglio, scegliendo il nome di Francesco. E poi con la visita lo scorso 4 ottobre. 
Assisi è anche gemellata con Santiago de Compostela, meta di molti pellegrini che arrivano a piedi e in bici alla tomba del Santo Apostolo. 
Ebbene, mentre chi va a Santiago ha numerosi hospitales, pubblici e privati, nei quali fermarsi gratuitamente o a pochissimi euro, ad Assisi nonostante le promesse annose di Ricci, non ce n'è neanche uno pubblico. 
Ma in generale non esiste nessuna cura, nessuna forma di attenzione e di accoglienza per il pellegrino che va a piedi o in bici. 
Guardate questi 2 signori che arrivano via Campiglione. Costretti a camminare sul ciglio della strada e attraversare in condizioni di pericolo. 
Eppure Campiglione è spesso transitata da persone a piedi. Ci voleva molto a creare una striscia pedonale a fianco della strada?
Per quanto riguarda l'accoglienza, facciamo una proposta ai conventi: Papa Francesco invitò il clero ad aprire le proprie case, monasteri e conventi. Ebbene ad Assisi ce ne sono, e molti.  Gran parte svolge attività ricettiva a pagamento, perché non mettere a disposizione gratuitamente, in ognuno di loro, una camera per i pellegrini? 
Sarebbe un atto di carità francescana. 

martedì 12 agosto 2014

LA DURA LEGGE DELLE SPALLETTE

foto di Angelo Maccabei
La ridicola normativa sull'arredo urbano prevede che le spallette dei negozi debbano essere libere per 40 cm verso il basso e per 2 cm verso l'esterno. E' complicato stabilire chi rispetta o meno, ma in alcuni casi come quello nella foto che pubblichiamo sembra che la regola sia infranta. Certamente non è l'unico caso, molti altri se ne contano. Il problema è che le leggi si infrangono anche perché sono poco chiare o poco rispettose del buon senso. 

lunedì 11 agosto 2014

COME SI DISTRUGGE UN AFFRESCO DEL '400

di Carlo Cianetti

Questo è uno dei pochissimi edifici di Assisi con la facciata affrescata. Lo sarà ancora per poco, tale e grave è lo stato di degrado dei dipinti risalenti alla metà del 1400. 

Siamo in piazzetta Garibaldi, confraternita dei Disciplinati di San Francesco detta anche di san Leonardo. 
Sulla destra "storie di Misericordia" un ciclo eccezionale per tecnica - la terretta verde - e i contenuti poiché illustra le finalità della confraternita:ospitare pellegrini, dar da bere agli assetati, dar da mangiare agli affamati, visitare i carcerati, visitare gli infermi, vestire gli ignudi, seppellire i morti. Autore di questa come delle altre opere presenti nella facciate è il maestro folignate Pietro di Mazzaforte.
All'interno ci sono altri affreschi importanti che, a quanto pare, hanno anche questi, subito interventi poco adeguati. Questo che documentiamo è solo uno degli esempi di degrado a cui sono soggette opere d'arte, monumenti ed edifici nella nostra città. 
Assisi aveva l'ambizione di diventare capitale europea della cultura: scempi del genere si non si addicono a tali aspirazioni.


domenica 10 agosto 2014

IL CENTRO SPORTIVO DEGLI ULIVI VA RIPROGETTATO

di Carlo Cianetti

Non vale la pena ristrutturare la piscina comunale di Assisi. Ormai versa in condizioni penose, dopo anni di incuria e di scarsa attenzione da parte della pubblica a amministrazione.
Al di là di questo va detto che l'impianto di Assisi è sovradimensionato e frutto di logiche che non rispondono alla realtà dei nostri tempi.
Allora, alla fine degli anni Sessanta, quando il centro sportivo degli ulivi (piscina, stadio, tennis) venne pensato, si riteneva che potesse diventare un impianto di eccellenza a livello regionale. Non lo è mai stato, per varie ragioni, legate anche alla inadeguatezza delle strutture.
Ora leggiamo che a seguito delle pressioni di cittadine e di consiglieri comunali, il sindaco annuncia stanziamenti di 250.000 euro per rimettere in funzione la piscina. Siamo scettici, ci sembra una delle tante promesse dal sapore elettorale che questa amministrazione fa ai cittadini quotidianamente.
E comunque riteniamo che tutto il centro sportivo vada 'ripensato', realizzando una piscina più piccola, utilizzabile in inverno e in estate, con vasche sia per i bambini sia per cure riabilitative. Stesso dicasi per il campo da calcio: nello spazio oggi occupato dalla stadio degli ulivi si potrebbero realizzare almeno altri 3 campi: uno centrale con tribune e altri 2 per allenamenti, uno dei quali lasciato al libero utilizzo dei cittadini del comune.
Un'amministrazione lungimirante deve saper fare scelte impopolari ma sagge, cioè che guardino al futuro senza cedere a pressioni emotive del momento.

sabato 9 agosto 2014

GIUNTA COMUNALE: LA TOPPA PEGGIO DEL BUCO

di Licia Tarconte

La nuova Giunta durerà assai poco. Per un motivo molto semplice: tutti sono stati declassati o bocciati e quando si maturano frustrazioni e sensi di rivalsa c'è poco da fare: la musica è finita, gli amici se ne vanno.
Ma cerchiamo di capire.
Ricci si tiene l'attuazione del piano regolatore. Cioè l'unico settore che porta voti. Lo toglie a Fortini che è uno degli aspiranti alla carica di sindaco. Allo stesso Fortini dà le opere pubbliche, ma a un anno  mezzo dalla scadenza della legislatura (ma probabilmente si andrà al voto molto prima) sarà un settore poco remunerativo in termini elettorali. Cannelli, che finora aveva i lavori pubblici viene sbolognato alla polizia municipale e al commercio: anche qui poca grana e poche possibilità di incidere.  Il vicesindaco Lunghi ha il bilancio e le politiche fiscali, cioè un settore tecnico per il quale non ha alcuna competenza. E mettere mano oggi alle tasse non porta profitto anche perché le esangui casse comunali non permettono clemenza.
Le due donne avranno pochissimo peso: Monia Falaschi teoricamente avrebbe urbanistica ed edilizia, ma siccome Ricci si è tenuto il Prg a lei rimangono le licenze edilizie, settore con il quale si presume abbia scarsa dimestichezza. Potrebbe avvalersi, in ogni caso, delle superlative competenze del presidente della commissione edilizia, Franco Brunozzi. Mentre l'attuazione del prg, come detto, sarà gestita dal candidato alla presidenza della regione Umbria, sindaco a tempo perso del Comune di Assisi, Claudio Ricci. Il quale, a sua volta, potrà profittare dell'opera di un funzonario titolato come Luca Pastorelli, a sua volta nipote di Franco Brunozzi ma anche sostenitore dell stesso Ricci alle ultime elezioni amministrative.
Una Giunta, quella voluta da Ricci, che non tiene minimamente conto delle competenze (ma questa non è una novità), che schiaffeggia i partiti della coalizione (a cominciare da Uniti per Assisi) e che, a nostro avviso, umilia ulteriormente la città di Assisi.
Ora si tratta di capire quanto i consiglieri comunali di maggioranza siano disposti a sopportare questo altro schiaffo al buon senso e al buon governo.
Attendiamo risposte risentite dai 2 fedeli scudieri, Rino Freddii e Stefano Apostolico che di solito, nel suo dialogare, usa gli stilemi del dolce stil novo.

giovedì 7 agosto 2014

E' COME METTERE LA CRAVATTA AL MAIALE...


di Corrosivo

Ogni volta che leggo gli spropositati comunicati di un certo consigliere comunale mi faccio 4 risate. 

Risponde quasi sempre per difendere il sindaco, magari in seconda battuta, con la velleità di essere ironico.

Chi ha avuto la fortuna (o la ventura?) di sentirlo parlare quel consigliere comunale sa bene che quegli articoli sono farina di altro sacco. 

Chi conosce un po' gli scribacchini che volteggiano sul comune sa anche chi glieli scrive quegli articoli. 

Prosa ottocentesca infarcita di una retorica superflua che ormai, nell'epoca degli sms e delle mail, ha un sapore rancido.  

le assessore

Monia Falaschi di Capodacqua sostituisce Moreno Massucci, mentre Serena Morosi prende il posto di Francesco Mignani.

mercoledì 6 agosto 2014

SI PREDICA BENE MA SI RAZZOLA ASSAI MALE

Per carità, nulla questio sulla opportunità di ridurre le indennità dei consiglieri regionale, è giusto in generale, diventa quasi indispensabile in tempi di crisi.
Però già che si parla di soldi, onestà, trasparenza, Ricci ci dica dove prende i soldi per la campagna elettorale per le regionali che ha già iniziato con largo anticipo. Il finanziatore è lo stesso che ha sborsato per la campagna elettorale delle amministrative?
Già che si parla di soldi, Ricci tiri fuori di tasca sua i 6000 euro che la sentenza del Consiglio di stato impone di pagare all'amministrazione comunale di Assisi per aver perso il controricorso sulle quote rosa. Un controricorso assurdo, che è stato realizzato solo per la testardaggine di un sindaco che non vuole riconoscere la parità di genere.
Già che ci siamo, smetta di utilizzare la macchina dei vigili per trasportare consiglieri comunali da e per le vacanze. Anche quelli sono soldi

martedì 5 agosto 2014

I PRIVILEGI DEL CONSIGLIERE ABBRONZATO

E quindi adesso i vigili urbani di Assisi sono diventati autisti per i consiglieri comunali in vacanza.

Non più al servizio della comunità, dei turisti, ma delle comodità del Consigliere comunale che, evidentemente, non aveva denaro per un andata-ritorno dal mare ad Assisi o magari aveva qualche altro impedimento.
Al di là della legittimità o meno di questo comportamento, quanto è accaduto è ridicolo e dà il senso di quanto sia messa male questa maggioranza, che per raggiungere il numero legale ha dovuto scomodare e impegnare per più di mezza giornata una pattuglia della polizia municipale.Certo se così faran tutti, cioè se tutti i consiglieri chiederanno, in occasione delle sedute del Consiglio comunale, di essere trasportati da e per la propria abitazione, sarà necessario assumere tanti altri vigili urbani...

Ricci si rassegni: la parità di genere è realtà

di Francesca Vignoli



Sulla questione delle cosiddette “quote rosa”, l’errore del sindaco Ricci (e di alcuni consiglieri del comune di Assisi dalla “penna facile” ma spesso priva di buon gusto) è quello di perseverare in una posizione di chiusura mentale che non giova a nessuno. Né a lui (e a loro), né tantomeno ad Assisi, della cui immagine il sindaco a parole si fa paladino.
 
L’errore del sindaco Ricci è quello di continuare a considerare questa sentenza “politica” e di non volerne comprendere, invece, il significato reale e ben più ampio di sentenza “di civiltà”.
 
I tre ricorsi, di cui due da noi vinti (uno al Tar dell’Umbria, nel 2012, e uno al Consiglio di Stato, di questi giorni), sono stati firmati da 15 donne (in rappresentanza di molte altre) e da 5 associazioni femminili, oltre che da alcuni uomini, di cui 4 consiglieri di opposizione. Perché il sindaco considera solo questi (nei suoi comunicati sulla recente sentenza cita, non senza astio, sempre e solo l’opposizione) e non prova invece a “vedere” noi donne che abbiamo voluto e firmato il ricorso?
 
Non serve scrivere “le donne, da sole, con la loro forza e intelligenza, sanno bene come acquisire i giusti ruoli” oppure “le donne sanno conquistarsi da sole, con la proprie capacità e ampia intelligenza, i giusti ruoli di responsabilità e governo” (un bel dire, che sa tanto di luogo comune maschile...), se poi le donne non si “vedono”. Non è discriminazione, è peggio: è cecità.
 
È quella cecità che permise al sindaco di scrivere nel 2012 che «pur avendo rilevato alcune disponibilità di donne, sia in forma scritta che verbale, non si sono evidenziate le condizioni richieste di “esperienza ed immediata operatività”» e precisare «che quelli che vorrebbero fare gli assessori senza averne le caratteristiche, prendano atto che non si tratta di ‘occupare poltrone’ ma di sapere fare per i cittadini». Questa dunque la motivazione della scelta di una giunta esclusivamente maschile: nel comune di Assisi non esistevano donne all’altezza del vicesindaco e dei 4 assessori uomini (Antonio Lunghi, Lucio Cannelli, Moreno Fortini, Moreno Massucci e Francesco Mignani), ma esistevano donne presuntuose che “vorrebbero fare gli assessori senza averne le caratteristiche”.
 
È la stessa cecità che tristemente fu alla base dell’accettazione da parte del Tar dell’Umbria (al quale avevamo di nuovo fatto ricorso nel 2013) della teoria ricciana che nel comune di Assisi non ci fossero donne all’altezza del vicesindaco e dei 4 assessori uomini.
 
È contro questa cecità di Ricci e dei suoi accoliti che abbiamo lottato, giungendo fino al Consiglio di Stato, perché sapevamo di avere ragione e volevamo che ci fosse riconosciuta ufficialmente.
È contro la cecità anche dei tre giudici del Tar dell’Umbria, Cesare Lamberti, Stefano Fantini e Paolo Amovillia, che abbiamo combattuto. Perché con quella squallida sentenza del 20 giugno 2013 avrebbero potuto fare, a partire da quel momento, giurisprudenza.
Ed è sempre contro questa cecità che il Consiglio di stato ha espresso il suo giudizio, riparando così a una grave mancanza di rispetto nei confronti delle donne di Assisi. Una mancanza di rispetto sia del sindaco, della sua giunta e dei consiglieri di maggioranza (che ci hanno sommerso, in questi tre anni, di contumelie), sia del tribunale regionale dell’Umbria.
 
Siamo molto contente di aver vinto la nostra battaglia affinché le donne siano presenti nella giunta del comune di Assisi: è stata una battaglia di democrazia al di là di ogni appartenenza politica. Una battaglia che saremo pronte a riprendere, se necessario, di fronte a qualsiasi altra improvvida azione/esternazione in materia di parità di genere, indipendentemente dal “colore” di provenienza.
Fino al giorno in cui, ci auguriamo presto, non ci sarà più bisogno di combattere, perché la “cecità” sarà scomparsa dalla testa degli uomini, anche di quelli più protervi nella strenua difesa dei propri privilegi.

lunedì 4 agosto 2014

Solo campagna elettorale: ma chi paga?

di Paolo Marcucci


Il sindaco di Assisi non c'è più.
Per la verità sono anni che la sua presenza è inconsistente, ma adesso è troppo impegnato in faccende diverse dall'amministrazione della città.
Leggiamo ogni giorno le tappe della sua campagna elettorale in vista delle prossime elezioni regionale che si terranno nella primavera del 2015.
Intanto la città e il territorio soffrono.
Da Petrignano a Tordandrea, da Viole a Torchiagina, dalle frazioni di Montagna a Capodacqua, le roboanti promesse della campagna elettorale risultano per grandissima parte non mantenute. 
Assisi centro storico è diventata ormai un bazar, in cui nulla è stato fatto in termini di sviluppo economico e sociale.
A Santa Maria degli Angeli il danno causato dal PUC risulta ancora più grave di quanto si potesse immaginare.
Il territorio è devastato, con il nuovo piano regolatore che favorirà nuova cementificazione in zone delicate come quella sopra allo Stadio degli Ulivi, e tutto ciò per rendere un servigio ai soliti ben noti personaggi. 
Insomma mentre la città non ha più una giunta, annullata dalla esemplare sentenza del Consiglio di Stato, e mentre continuano ad aggravarsi problemi annosi e mai risolti, il sindaco fantasma è impegnato esclusivamente a fare campagna elettorale per la propria ambizione.
Piuttosto, Claudio Ricci che parla di condivisione, di partecipazione dal basso, di ripudio delle vecchie logiche della politica, ci spieghi dove prende i soldi per la campagna elettorale.
Pulmini elettrici, riunioni conviviali, 100 mila depliant, et cetra, costano decine di migliaia di euro. 
Magari già che c'è ci dica anche dove ha preso i soldi per la precedente campagna elettorale, quella per le amministrative.
La principale regola per chi si candida a gestire la cosa pubblica è la trasparenza: soprattutto trasparenza nei finanziamenti. Finora non ne abbiamo traccia.