Finalmente Ricci ha fatto outing: ha ammesso la propria natura, dissimulata per decenni in dichiarazioni pauperistiche, all'insegna dell'austerità, del mangiare parco, dei comportamenti sobri e dei toni sommessi.
In verità chi osservava attentamente capiva cosa si nascondesse dietro quella figura monacale: un politico di professione, un eccellente propagandista di se stesso, abile a dire e a mostrare quel che piace alla gente. E un uomo assai attento al denaro. La vicenda dei rimborsi ne è una dimostrazione eclatante.

Basti solo sapere che un camion vela, al tempo costava almeno 300 euro al giorno. I manifesti, fuori campagna elettorale, circa un euro a manifesto solo di affissione. I bene informati parlano di una spesa molto superiore ai 14 mila euro. Non ne siamo sicuri.
Nel caso:chi avrebbe finanziato quella campagna elettorale?
Ricci, adeguatamente affiancato da Tonino Lunghi, è il sindaco del Prg, è quello delle giunte al maschile, è quello della fallimentare campagna per Assisi capitale della cultura, ma è soprattutto il sindaco dell'operazione ambientale più clamorosa del dopoguerra nel territorio comunale: il PUC di Santa Maria degli Angeli. Una città nella città, tuttora tristemente incompiuta.
E' quello che ha lasciato degradare definitivamente la piscina olimpionica di Assisi e che voleva realizzare un micro-inceneritore. E quello che nulla ha fatto per l'infanzia, i giovani gli anziani. E' quello che ha lasciato i centri storici alla mercè delle auto.
E' il sindaco meno francescano che la città abbia avuto: è quello che ha vietato l'elemosina, che non ha investito un euro per l'incremento delle energie rinnovabili e che ha sempre riservato un scarsa attenzione ai poveri; è quello che parcheggiava la propria auto nei posti destinati ai disabili, che trascorreva decine di minuti nell'auto in sosta in piena Piazza del Comune, con motore acceso, in barba ad ogni forma di rispetto dell'ambiente.
Questo è stato Claudio Ricci.
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