martedì 28 ottobre 2014

RICCI FA IL GENEROSO CON I SOLDI DEI CITTADINI


di Francesca Vignoli

Domenica 26 ottobre, sul Corriere dell’Umbria, è apparso un breve articolo dal titolo “Prevale il buon senso nel braccio di ferro con la Regione. Ricci rinuncerà al ricorso sul punto nascita. Devoluti all’istituto i soldi per le spese legali”. Nel testo si legge che, in occasione dell’inaugurazione dei nuovi locali dell'Istituto Serafico, il sindaco di Assisi Claudio Ricci “ha fatto capire che rinuncerà a presentare il ricorso al Tar contro la chiusura del punto nascita dell’ospedale. Forse si è reso conto che sarebbe stata una battaglia persa”. Rendiamo merito al sindaco di Assisi per essersi - forse - reso conto, almeno questa volta, che sarebbe stata l’ennesima dannosa presa di posizione (in realtà avrebbe fatto meglio a rendersi conto dell’assurdità delle sue prese di posizione anche in precedenza, facendo così risparmiare soldi ai cittadini…). Quello che però sconcerta in tutta la questione è il fatto che, di comune accordo tra sindaco di Assisi e manager della sanità umbra, sia stato deciso che i soldi dei contribuenti (ai quali viene via via tagliato tutto, sia nei servizi a livello comunale che nella sanità regionale) che sarebbero stati utilizzati per il ricorso e il controricorso saranno ora destinati all’Istituto Serafico. Meglio così, certamente. Ma leggere che “la via di uscita individuata è veramente onorevole e apprezzabile” è veramente troppo! Onorevole? Apprezzabile? La via d’uscita individuata da Ricci e dalla sanità regionale? Certo, peccato che di tasca loro non ci abbiano messo proprio nulla…

domenica 26 ottobre 2014

LA CRISI PREOCCUPANTE DI ASSISI

Da pochi giorni ha chiuso la pizzeria "Il Carro", in vicolo Nepis, a pochi metri da Corso Mazzini. Una pizzeria avviata almeno 40 anni fa da Luigi Mancinelli detto appunto "Il Carro", fra le prime aperte nel centro storico. 

Sempre in Corso Mazzini altre attività stanno per chiudere. 
Segnali che dovrebbero suscitare allarme, poiché la crisi continua a mietere vittime. Di sicuro se le cose non vanno qualche responsabilità ce l'hanno gli imprenditori, ma è anche vero che i costi di gestione di una piccola azienda sono diventati insostenibili. 
Nello specifico di Assisi, quel che manca, è un buon innesto di turismo di "qualità". Lo si dice da anni ma non si è fatto quasi mai qualcosa in questa direzione.
Un altro elemento di preoccupazione è la probabile presenza di imprenditori sospettati di collusioni con le mafie: producono un danno enorme, perché violano le regole della libera concorrenza. Ma sembra che le istituzioni non riescano a opporre alcuna iniziativa.
Riteniamo che per combattere la crisi almeno un paio di iniziative andrebbero prese dall'Amministrazione comunale: la prima è ridurre la Tasi che in alcune situazioni equivale a un balzello pari ad un anno di stipendio di un lavoratore, sostituendola con la tassa di soggiorno; la seconda iniziativa è una verifica attenta sulle attività turistiche dei religiosi, che drenano clientela e risorse, in alcuni casi senza pagar le imposte. 
Dalla tassa di soggiorno possono uscir fuori cifre importanti, che oltre a consentire la riduzione della Tasi, permetterebbero seri investimenti in iniziative promozionali di livello.
Una raccomandazione, però, va fatta anche ai privati: se Assisi continua ad essere un baazar senza qualità, dove si vendono prevalentemente oggetti inutili, voluttuari, è evidente che poi si fallisce. Necessità una operazione "cortesia", che riguardi la qualità dell'accoglienza in tutte le attività ricettive. Se ne facciano carico le associazioni di categoria e l'Amministrazione comunale, la quale a tutt'oggi, offre ai turisti servizi (dalla mobilità ai bagni pubblici, dalle strutture informative alla pulizia delle strade) di pessimo livello.

domenica 19 ottobre 2014

ASSISI NON ERA CANDIDATA (ED E' MEGLIO COSI'...)

Si è aperto un bel dibattito nei social sulla scelta di Matera quale capitale europea per il 2019. Va subito detto che le aspettative di chi sperava che Assisi vincesse la competizione erano totalmente infondate, poiché Assisi non è mai stata candidata, contrariamente a quanto l'illusionista che ricopre la carica di sindaco ha fatto credere.
Certo se avesse vinto Perugia, anche per Assisi sarebbe stata una grande occasione in termini turistici e culturali.
Ma ragioniamo in maniera ipotetica, ammettiamo che davvero Assisi fosse stata candidata, quali sarebbero state le ragioni da renderla preferibile alle altre città?
Una soltanto: il suo patrimonio artistico-monumentale e spirituale, l'essere città di San Francesco.
Ma la scelta dei commissari non si basa solo sui beni, diciamo così, "statici", ma su quelli "dinamici", cioè sulla capacità di una città di rendersi attiva sul piano culturale, cioè di indicare delle prospettive di evoluzione e di crescita.
Assisi non ha una manifestazione artistica o culturale di richiamo nazionale, non ha una biblioteca intesa in senso moderno, come spazio di incontro e di riflessione, non ha un cinema, non ha associazioni che promuovano iniziative degne di rilievo extra-regionale.
Poi anche i comportamenti delle amministrazioni denotano il livello culturale. Sul piano dei diritti: questa amministrazione è quella che discrimina i gay, che impedisce di chiedere l'elemosina vicino alle chiese, che ha imposto per anni una giunta di soli uomini (fino alla sentenza del Consiglio di Stato).
Sul piano sociale: non esistono servizi per l'infanzia, non esistono servizi per gli anziani e non esistono centri di attività associata messi a disposizione dal comune, niente asili nido pubblici.
Per quanto riguarda l'ambiente: ultimi posti a livello regionale nella raccolta differenziata, ultimi posti a livello nazionale nell'utilizzo di energie rinnovabili, centri storici aperti al traffico delle auto, consumo di territorio mostruoso con la realizzazione del PUC di Santa Maria degli Angeli e con un PRG che consentirà oltre un milione di metri cubi di cemento.
Infine andiamo a vedere come Assisi tutela il suo patrimonio artistico: male, lo abbiamo documentato in questo blog, abbiamo mostrato come dipinti e monumenti sono in stato di grave degrado. Quindi, evviva Matera e a questo punto cerchiamo di creare dei collegamenti: il film di Pasolini "Il Vangelo secondo Matteo", come ha suggerito Francesca Tuscano, è un bel trait d'union che non va trascurato.

giovedì 16 ottobre 2014

BASTA BUCCIOTTATE, BASTA PRENDERE IN GIRO I CITTADINI DI TORDANDREA

di Paolo Marcucci

Con il solito inutile strombazzamento Ricci ha annunciato oggi di avere firmato un’ordinanza di riapertura del sottopasso che conduce a Tordandrea, autorizzando “gli uffici operativi del Comune di Assisi a svolgere opere di manutenzione tese a sistemare, provvisoriamente con asfalto, le griglie di adduzione dell'acqua in modo da riaprire il sottopasso alla viabilità in attesa di realizzare, a cura della Provincia di Perugia ente gestore della strada, le opere definitive programmate”.

Premesso che chiudendo con asfalto le griglie è assai probabile che il sottopasso diventi una piscina al primo acquazzone, la notizia assume i toni della barzelletta se si pensa che:
-       la Provincia, con propria ordinanza, ha chiuso il sottopasso intorno al 25 settembre;
-       il 5 ottobre abbiamo denunciato la colpevole inerzia del Comune e sollecitato un rapido intervento;
-       la Provincia ha già appaltato i lavori definitivi che inizieranno probabilmente domani 16 ottobre, come è stato possibile accertare chiamando al telefono i Tecnici della Provincia.

La barzelletta si conclude sull’albo pretorio on-line del Comune: selezionando “ORDINANZA 392/2014 - Interventi urgenti sulla S.P. 408 di Tordandrea tratto: c/o sottopasso di Tordandrea” pubblicata il 14 ottobre (cioè ieri) ci si accorge che l’Ordinanza è vuota, cioè è fatta di pagine bianche.

Oggi le comiche: Quando c'è un problema bisogna, cita Claudio Ricci, intervenire subito superando complessità e operando con il buon senso teso a risolvere i problemi.”
Domani tutto tornerà come prima, e Tordandrea resterà ai margini dell’impero fino alla prossima emergenza.
I cittadini ringraziano commossi.


giovedì 9 ottobre 2014

E SE IL SINDACO DI ASSISI FOSSE DONNA?

Licia Tarconte

Bagarre assoluta sul fronte elettorale assisano.
La candidatura di Ricci alla presidenza dell'Umbria e le sue possibili dimissioni prima ancora delle elezioni regionali, potrebbe avvicinare la data del rinnovo del consiglio comunale.
Nella destra, come nel centro e nella sinistra, è tutti-contro-tutti. D'altronde tutti si fanno la stessa domanda: se è stato sindaco Ricci, perché non dovrei ambire anch'io a occupare la poltrona di primo cittadino?
Andiamo per ordine.
Tonino Lunghi dopo tanti dubbi e perplessità pensa che stavolta gli tocchi. Pensiero legittimo soprattutto se riuscirà ad essere capo dell'amministrazione nel lasso di tempo che trascorrerà fra l'abbandono di Ricci e le prossime amministrative.
Grandi ambizioni cova anche Moreno Fortini: l'ex assessore all'urbanistica ha preso più voti di tutti alle ultime elezioni, ha continuato a coltivare il proprio elettorato e ha incrementato i "clientes". C'è però anche un altro Moreno che cova ambizioni di rivalsa: è Moreno Massucci, fatto fuori a causa della decisione del Consiglio di Stato sulle quote rosa.
Ma a destra, seppure dal fronte opposizione, Giorgio Bartolini sembra tutt'altro che rassegnato. In questi anni ha fatto opposizione con tenacia e convinzione e anche con grande umiltà. Molti fra quanti hanno votato per Ricci, potrebbero aver rivalutato l'operato del più angelano fra gli angelani e così Bartolini sembra pronto a scendere di nuovo in campo.
A sinistra, anzi nel Pd, molti giovani ed ex giovani ambiscono a correre. Primo fra tutti Simone Pettirossi, che in questi anni ha diligentemente svolto il ruolo di consigliere comunale di opposizione. Poi c'è il segretario comunale, Federico Masciolini, che non si è mai esposto troppo, ma ha il vantaggio di un costante rapporto con il partito regionale, a cominciare dalla presidente della Regione Catiuscia Marini. Infine Timoteo Carpita, un giovane cattolico, renziano della prima ora, sempre sul punto di assumere incarichi ma per ora in posizione di vigile attesa.
Tutto questo è abbastanza scontato e risaputo.
Le sorprese arriveranno dalla grande melassa centrista-qualunquista, che in alcuni casi si nasconderà dietro liste civiche.
Aspettiamoci una lista civica, magari in appoggio al pd di Renzi oppure con aspirazioni autonomiste, e con la velleità (legittima e sensata) di assumere un ruolo guida, che metta insieme reprobi e pentiti ora neo-renziani, come i Mignani e le Travicelli, i Pantò e, perché no, magari lo stesso Massucci che dopo essere stato socialista e forzitaliota ora è rimasto senza casa.
Il problema in questo caso sarebbe stabilire il candidato-sindaco. Insomma la maionese rischierebbe di impazzire. E allora dopo l'impazzimento potrebbe uscire fuori qualche candidato autorevole e con buoni consensi, magari donna.

domenica 5 ottobre 2014

TORDANDREA FRAZIONE DIMENTICATA

di Paolo Marcucci

La frazione di Tordandrea, dimenticata per anni dall'amministrazione Ricci, lasciata ai margini dell'impero, deve subire ora anche l'isolamento fisico a causa della chiusura del sottopasso di via S.Bernardino da Siena, che di fatto costituisce il principale collegamento al resto del territorio comunale.
Da giorni il sottopasso è chiuso per lavori di manutenzione, e non si sa quando verrà riaperto.
In spregio alle urgenze e necessità dei cittadini.
Il sindaco Ricci è troppo impegnato nella sua personale campagna elettorale per accorgersene.
Se con il suo sfolgorante “minibus” facesse un giro del territorio comunale, invece di andare a cianciare in giro per l’Umbria, se ne sarebbe accorto. Ma non lo farà.
Smentendo così ancora una volta gli impegni assunti in campagna elettorale, messi nero su bianco anche nel programma amministrativo approvato dalla sua maggioranza in consiglio comunale, che prevedeva al primo punto del capitolo “Opere, viabilità e sosta ad Assisi/S. Maria degli Angeli”, di completare le opere di viabilità a S.M.Angeli e nelle Frazioni (Progetto Bretelle Collegamento/ Attraversamento dei Paesi).
Come sempre tante chiacchiere, zero fatti.
Adesso occorre intervenire subito per ripristinare la viabilità e porre fine ad un disagio insopportabile per i cittadini