giovedì 14 agosto 2014

PUC DI S.M. DEGLI ANGELI: UN DANNO IRREPARABILE

Ora che è cosa quasi fatta tutti si sono accorti quanto sia inutile e impattante in termini ambientali il PUC di Santa Maria degli Angeli. 
Per quanto ne so è tutto fermo. Gli appartamenti non si vendono, il Conad e le poche attività commerciali faticano molto, in compenso centinaia di migliaia di metri cubi di cemento stanno lì dove probabilmente si poteva creare qualcosa di meglio, di meno devastante e più utile. 
In compenso è stato creato, attorno al Puc, un sistema viario complicato e molto pericoloso. 
L'Amministrazione comunale sbandiera da anni, per smorzare le polemiche, che in questo complesso urbanistico sorgeranno un cinema multisala, un asilo nido, una farmacia comunale e via dicendo. Tutto doveva essere pronto per il 2014. Questo che vedete è lo stato dell'arte:tutto fermo.
Assisi rimane l'unico comune dell'Umbria senza una scuola materna pubblica, senza una biblioteca davvero fruibile, senza luoghi di socializzazione per i bambini, i giovani e gli anziani. Unico dto positivo il recupero del Pincio, ma in questo caso il Comune c'entra poco o niente. E ne parleremo nei prossimi post.

7 commenti:

  1. Ma dove stavano gli ANGELANI? DOVE STAVANO I CITTADINI?

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  2. brutto e inutile. politica mediocre e ipocrita

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  3. Il comune pensa a tutelare solo i turisti e quell'istruzione vergognosa che si chiama "CHIESA CATTOLICA". A noi residenti lasciano, come sempre, le briciole.

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  4. Chiude anche l'Eurospar. Era prevedibile.
    http://www.assisioggi.it/cronaca/chiude-leurospar-assisi-10500/

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  5. Perché ha chiuso l’Eurospar e gli altri “arrancano”?
    Assolviamo, per non aver commesso il fatto, la crisi economica, se qualcuno ci avesse pensato, sono solo cattivi pensieri.
    Santa Maria degli Angeli, come altri centri umbri ma direi pure come tutta la Nazione, paga quello che è una mancata programmazione urbana SERIA. Cosa che dovrebbero fare i P.R.G., ma che spesso, come sappiamo, non sono altro che spartizione di un bottino chiamato uso speculativo dei suoli. Una programmazione urbana seria, come si fa in tutte le città evolute di questo mondo, prevede studi attenti su quelli che sono i bisogni della città, ed è in base a quelli che se ne disegna lo sviluppo che spesso non si traduce in consumo del territorio, ma riuso dello stesso, o nel disseminare di tanti centri commerciali “fantasma” il territorio. Non è l’edificazione di un centro commerciale in una qualsiasi zona che ne determina lo sviluppo. Tutto il contrario. Quante “cattedrali nel deserto” vediamo in giro? Sono tutte frutto di pessima programmazione urbanistica, spesso progettate con i piedi invece che con la testa. Nelle città evolute dell’occidente, le previsioni degli interventi sono sempre progettate tenendo conto del territorio circostante, del tessuto sociale, economico ed urbano e mai si fermano alla realizzazione del solo manufatto, ma includono OBBLIGATORIAMENTE, la realizzazione di ampie aree a corredo. Questi interventi NON sono pensati a misura del piccolo costruttore, o del piccolo progettista, ma prevedono che possano essere realizzati solo da grandi imprese, e da grandi studi di progettazione con respiro nazionale o internazionale. Qui purtroppo il mondo di molti finisce dietro l’angolo di casa, gli orizzonti non più lontano dalla punta del naso. Cosa ci si aspetta dal topolino, che partorisca la montagna????

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  6. condivido pienamente quest'ultimo intervento. Il prg è stato carta elettorale determinante alle ultime elezioni amministrative, merce di scambio con centinaia di famiglie. E potrebbe diventarlo di nuovo: non è un caso che Ricci si è tenuto per sé il piano operativo del Prg. Quindi, finché dietro certe decisioni fondamentali per la vita di una comunità c'è la politichetta, è ovvio che continueremo a vedere disastri come il PUC, i centri commerciali e via dicendo

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