di Francesca Vignoli
Ancora con questa storia delle quote rosa? Basta, è ora di
finirla!
Sono passati 3 mesi dalla sentenza (27 maggio) e uno dalla
sua pubblicazione (24 luglio) e ancora il consigliere Rino Freddii scrive un
comunicato sulla questione, sempre con le stesse trite e ritrite
argomentazioni. Trite e ritrite argomentazioni riprese anche da un altro
consigliere, Luigi Marini, che - citando per l’ennesima volta la sua mozione
sulla concessione del permesso ztl alle donne incinte che l’opposizione non ha
votato - intende dimostrare il teorema che quella delle quote rosa è stata
tutta una strumentalizzazione.
Che noia, questo tornare all’infinito, sempre con gli stessi
argomenti, su una questione che è stata definitivamente chiusa. Non dal Tar
della Scurcola Marsicana, ma dal Consiglio di Stato...
Evidentemente questi signori mancano di fantasia e,
soprattutto, di argomenti validi di cui parlare. E meno male che Freddii scrive
che la maggioranza ha “consapevolezza di quali siano le vere priorità di
Assisi”!
Invece di usare toni apocalittici chiedendosi cosa sarebbe
potuto succedere se “il Consiglio di Stato avesse ritenuto illegittime tutte le
delibere della Giunta e del Consiglio comunale”, il signor Freddii potrebbe
provare almeno una volta a ragionare su cosa sarebbe successo (o, meglio, “non”
sarebbe successo) se il sindaco Ricci (e con lui tutta la congrega) fosse stato
meno superbo e non si fosse incaponito nelle sue assurde e misere posizioni. E
poi fare silenzio.
Per quanto riguarda la concessione del permesso ztl alle
donne incinte dal 3° mese di gravidanza al terzo anno d’età del bambino
proposto dal signor Marini come un significativo esempio di pari opportunità,
vorrei sapere perché non ha ritenuto opportuno richiedere anche per gli uomini
la medesima facilitazione. Certo non per i mesi di gravidanza, ma per i primi
tre anni di vita del bambino: la «paternità» ha altrettanti diritti della
«maternità». Ma probabilmente per la maggioranza del comune di Assisi questa è
fantascienza..
È evidente che, quando non si hanno le idee, torna conveniente ripassare sino alla noia i vecchi argomenti.
RispondiEliminaQuei gentil signori, se ne stanno chiusi nel palazzo, ignorando i veri problemi della gente, occupati, al massimo, tra le loro beghe di cortile, e fare da scendiletto al loro capo.
Non bisognava aver alle spalle lunghi anni di studio del diritto, per capire che la questione della giunta monogenere era persa.
Ora mi chiedo, le spese legali pagate e che dovrà ancora pagare il Comune, si dice €30.000,00, perchè dovrebbero ricadere sulla collettività?
Non trovatr giusto che li tiri fuori di tasca sua l'illustrissimo sindaco?