venerdì 5 dicembre 2014

VERGOGNA SINDACO, CONTINUI A MINACCIARE QUERELE (CON I SOLDI DEI CITTADINI?)

Appena una critica coglie nel segno che ti combina Ricci? Minaccia querela. Spesso alle minacce non seguono fatti, ma intanto la butta lì, intimorisce, redarguisce e prova a stroncare sul nascere ogni forma di contestazione.

Oltre alle querele si fa ampio uso di ricorsi e controricorsi al TAR: 2 controricorsi sulle quote rosa, finiti male, che sono costati ai cittadini di Assisi più di 20 mila euro, poi quello contro la regione Umbria (anch'esso destinato a brutta fine) e vari altri. La costante - e l'aggravante - è che querele e ricorsi vengono effettuati con i soldi dei cittadini.
Ora la minaccia di querela è rivolta ad un giornale e ad una giornalista non meglio identificati, che avrebbero avuto l'ardire di pubblicare il testo di un manifesto che alcune mamme hanno affisso contro il sindaco.  
In esso si accusa Ricci di non aver mantenuto la promessa di restituire entro breve tempo alla piena funzionalità la piscina olimpionica di Assisi. 
E' una delle tante promesse non mantenute, in una città che aspetta con rassegnazione la dipartita (verso lidi meglio remunerati) del sindaco di Assisi, uno dei più inefficienti, sotto il profilo amministrativo, che la città ricordi. 


P.S. La velina di palazzo in cui si minaccia querela è firmata da uno degli addetti stampa del Comune, Mario Cicogna, in essa si annuncia anche il ricorso all'ordine dei giornalisti contro una collega che "propone e diffonde polemiche palesemente artefatte e capziose". 
Caro Cicogna, fai attenzione a quello che scrivi, perché stai minacciando una collega, le stai dicendo che deve rinunciare all'autonomia e all'indipendenza, cardini deontologici della professione di giornalista, la stai accusando di essere stata di parte quando a me risulta che in questa vicenda si è osservata la massima obiettività. 
Sottoporremo questa tua minaccia all'ordine dei giornalisti

mercoledì 3 dicembre 2014

TUTTI IN CAMPAGNA ELETTORALE, ASSISI ALLO SBANDO

Il vuoto amministrativo di questi ultimi tempi ha prodotto una lite comica fra il Vicesindaco Tonino Lunghi e l'ex assessore al bilancio Moreno Massucci. Motivo del contendere lo stanziamento di 60 mila euro a favore delle piccole imprese.
Allora, si badi bene: stiamo parlando del nulla, perché 60 mila euro sono niente, sarebbero poca cosa anche se venissero date a una sola azienda, ma invece avrebbero l'ambizione di tirare su le sorti di certe aziende in crisi. 
Ebbene, Lunghi sostiene di essere lui il dispensatore di tanto ben di Dio, Massucci gli ricorda che la somma era già a bilancio dallo scorso anno. Una zuffa sul nulla, rappresentazione della paralisi amministrativa.
Questa è una piccola metafora per raccontare che amministratori ed ex-amministratori del comune di Assisi sono tutti, indistintamente, in campagna elettorale. 
Ricci proprio se ne frega di Assisi, impegnato a bighellonare per l'Umbria con il furgone nella speranza di uno scranno in Regione, mentre gli altri della sua parte, tirano ognuno la propria carretta, coltivando l'ambizione di candidarsi a sindaco alle prossime elezioni.
Quindi la città è senza un governo e si vede dallo stato di abbandono in cui versa: sporcizia diffusa, forazze intasate, strade malmesse, servizi scadenti, frazioni abbandonate a se stesse. Emblematica è la vicenda delle luminarie natalizie, segno di sciatteria e incapacità
Per non parlare degli interventi strutturali in tema di turismo, di servizi sociali, di cultura, di opere pubbliche. Tutto è fermo e la palude produce arretratezza.