Il fatto di Quarto è un colpo pesante al M5S. Una vicenda poco chiara, in cui sembra siano coinvolti anche alcuni dei personaggi più in vista del movimento. Tuttavia crediamo non si debba generalizzare.
Bisogna considerare che in certi territori tenere alta la barra dell'onesta è complicatissimo, perché dietro ogni angolo si nascondono insidie.
E comunque è vero quel che dicono di vari Di Battista e Di Maio, il movimento ha reagito subito, con tempestività, espellendo i personaggi coinvolti nella vicenda.
Quanto accaduto a Quarto, invece, insegna che governare una città non è una passeggiata, non basta il consenso dei meet-up, il confronto attraverso il web; una classe politica non si forma dopo qualche riunione in cui si parla dei problemi della città.
D'altronde, checché se ne dica, anche le esperienze nelle altre amministrazioni comunali -
Civitavecchia, Livorno, Comacchio, Gela, giusto per citarne alcune - dimostrano che spesso il personale messo in campo dal M5S
non è all'altezza della situazione.
Ma questo è nulla rispetto a quanto potrebbe accadere fra qualche tempo: alludiamo ai destini del movimento dopo-Grillo.
Casaleggio, il vero leader ombra come ha spiegato anche Paolo Becchi, non riuscirà a tenerne le redini e l'assenza di un impianto ideologico, oggi ritenuto elemento di forza, diverrà punto di debolezza.
La presentazione di una lista del M5S ad Assisi è un fatto positivo, uno stimolo politico.
Riteniamo tuttavia che la strada che oggi intraprende il movimento è stata anticipata nella nostra città, già nel 2006,
quando nacque la Mongolfiera, una lista creata dal basso, da un gruppo di cittadini, con Franco Matarangolo capolista e che in soli 2 mesi di vita riuscì a prendere il 9%.
E' continuata con Buongiorno Assisi, che ha avuto Carlo Cianetti e poi Paolo Marcucci come rappresentanti in consiglio comunale.
I temi del programma erano, già nel 2006, simili a quelli che oggi porta avanti il M5S: trasparenza amministrativa, partecipazione, rifiuti zero, energie rinnovabili, rilancio del turismo laico, politiche sociali, urbanistica del recupero, zero consumo di territorio.
Oggi quelle esperienze vengono riprese da una lista che si connota come di "sinistra", ma che ha al proprio interno molti giovani e persone che si affacciano ora alla politica.
E' un'esperienza che va guardata con attenzione e rispetto, anche perché con le scelte che si appresta a fare il PD, si rischia che ad Assisi scompaia definitivamente ogni riferimento ai valori di laicità, solidarietà, egualitarismo, accoglienza.